Blitz del Nas nell’ospedale di Sapri. L’ispezione si è resa necessaria dopo una serie di segnalazioni e denunce contro la qualità dei pasti serviti ai degenti ma il controllo è andato a buon fine. I carabinieri hanno accertato che il servizio viene svolto secondo quanto previsto dalle norme e dal capitolato d’appalto. Tutto è in regola anche dal punto di vista igienico sanitario. Nel corso dei controlli i militari del nucleo antisofisticazione non hanno rinvenuto alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione. Durante il sopralluogo il direttore santario del presidio ospedaliero Maria Ruocco ha spiegato il funzionamento della distribuzione dei pasti. In particolare ha precisato che la somministrazione è gestita dal 2003 da una società esterna con sede a Trento e con punto cottura a Vallo della Lucania. Come in tutta l’asl salenrmtana anche nell’ospedale di Sapri è in vigore il Cook and Chill: i pasti vengono cotti e raffreddati e poi riscaldati prima di servirli ai degenti. Soddisfatto dell’esito dell’ispezione il direttore generale dell’asl Antonio Squillante: ” credo che con questo verbale – ha detto – é stata messa la parola fine su quelle sterili ed inutili polemiche messe in piedi ad arte da certi signori che vogliono gettare discredito sul nostro sistema sanitario”. Intanto a Sapri lo Spi Cgil va avanti nelle sue iniziative tese a bloccare il cook and chill per ripristinare le cucine interne all’ospedale: “ solo in questo modo – afferma il sindacato – si potrà garantire ai ricoverati un pasto di qualità ”. In questi giorni è stata portata a termine la petizioneche che ha raccolto 8 mila firme. Nei prossimi giorni sarà indetta un’assembela pubblica per illustrarne i contenuti e quindi le idee e le proposte che lo Spi Cgil sottoporrà alle autorita compententi per migliorare la somministrazione dei pasti a Sapri e in tutti gli altri ospedali a sud di Salerno.
Antonietta Nicodemo