“Il Comune di Padula rasenta oggi lo stato di pre-dissesto finanziario”. Così denunciano i consiglieri di minoranza del gruppo “Padula Bene Comune”, capitanati da Caterina Di Bianco, dopo l’opposizione forte attuata nell’ultimo consiglio comunale sul conto consuntivo 2016, passato con il voto contrario dell’opposizione. In un manifesto affisso in questi giorni nella città il gruppo di minoranza esprime quanto già affermato in consiglio: “E’sparito il famoso “tesoretto”di circa 3.500.000,00 euro propagandato un anno fa in campagna elettorale – scrivono – Ma, più che sparito, non è mai esistito! Una balla gigantesca, smascherata da questo Gruppo Consiliare attraverso elementi contabili ineccepibili. Ma vi è di più: la condizione finanziaria del Comune rasenta oggi lo stato di pre-dissesto finanziario se solo si calcola che il Sindaco immagina di poter riscuotere ben 2.690.591,63 euro tra Imposte, Tasse, Diritti e Canoni vari, per gli anni antecedenti il 2016. Nella stessa seduta, infatti, – prosegue il manifesto – il Sindaco Imparato ha affidato il servizio di “riscossione coattiva delle entrate comunali all’Ente Nazionale della Riscossione Agenzia delle Entrate, che come è noto ha il potere di prelevare direttamente dai conti correnti bancari di ciascun cittadino.” Insomma i consiglieri di opposizione vedono precario il futuro finanziario della cittadina e per questo hanno votato contro il documento di bilancio.
“Nulla di più falso – risponde loro il primo cittadino Imparato – Non fanno che creare allarmismi. L’avanzo di amministrazione c’è ancora, sono i consiglieri di minoranza che non sono in grado di leggere bene le carte. Tutte le obiezioni che hanno portato in Consiglio sono state smontate punto per punto dal Revisore dei Conti . Il conto consuntivo 2016 ha ottenuto l’ok di questo organo e come tutti gli atti di bilancio sarà sottoposto anche al vaglio della Corte dei Conti. I cittadini di Padula possono stare tranquilli. Stiamo lavorando con parsimonia, siamo attenti al risparmio. Quanto alla riscossione delle tasse – continua il primo cittadino – la legge ci impone il ricorso all’Agenzia delle entrate. Per noi è l’ultima ratio, quella di combattere l’evasione in questo modo, per tutelare i cittadini onesti che pagano con regolarità le tasse”.
Daria Scarpitta