La raccolta di firme non è bastata ad impedire la chiusura a Padula del Banco di Napoli. L’istituto di credito ha abbassato le saracinesche della filiale in piazza Umberto I. “Una notizia che non avremmo mai voluto ricevere e che colpisce fortemente l’intera comunità”. A parlare è il consigliere di minoranza Tiziana Bove Ferrigno, mandataria della petizione: “Con la chiusura della storica banca – spiega – i cittadini padulesi saranno costretti a fronteggiare un ulteriore disagio sul proprio territorio. Un’ulteriore azione lesiva contro i cittadini e per la vita del Paese”. In meno di una settimana sono stata raccolte 800 firme e depositate in comune, nelle mani del Sindaco Paolo Imparato. “Purtroppo la nostra petizione – afferma delusa Ferrigno – non è stata presa in considerazione né dall’Istituto di Credito né dall’amministrazione comunale”. Per la consigliera di minoranza, parte delle responsabilità della chiusura della filiale è da attribuire proprio al governo cittadino: “La maggioranza del Sindaco Imparato – spiega – avrebbe potuto fare qualche azione più incisiva ed in tempo utile nelle sedi opportune”. Poi Tiziana Bove Ferrigno punta l’indice contro la gestione economica e sociale del paese. “Ormai le luci rimaste accese sono poche, la Piazza e il Centro storico scarseggiano di luoghi di condivisione a discapito – spiega – della sicurezza urbana e della protezione sociale. Un totale fallimento”.
Il sindaco non ci sta. “Ho tenuto una videoconferenza con i vertici dell’Istituto ai quali ho inoltrato la petizione. La nostra filiale è stata soppressa insieme ad altre migliaia di sedi in Italia per carenza di personale”. Poi il sindaco precisa che ha avuto garanzie dal Banco di Napoli che saranno comunque garantiti i servizi: “Saranno sottoscritte convenzioni con le tabaccherie e presso la sede in piazza sarà attivato uno sportello automatico attraverso il quale sarà possibile qualsiasi operazione bancaria”.
Antonietta Nicodemo