E’ stata eseguita ieri l’autopsia sui cadaveri di Antonello e Samuele Fiore, padre e figlio rispettivamente di quarantacinque e tre anni di Padula, deceduti martedì mattina dopo un volo di circa 15 metri dal terrazzo del condominio in cui vivevano. L’esame autoptico è stato eseguito dal dottor Adamo Maiese nella sala mortuaria dell’ospedale di Polla. Il medico legale avrebbe riscontrato lesioni da precipitazione. Nessuna particolare ferita esterna. La caduta mortale ha provocato gravi traumi agli organi e alle ossa. I corpi sono stati restituiti nuovamente ai familiari per i funerali che saranno celebrati domenica nel cimitero di Padula. Non si comprendono le ragioni che hanno indotto la Procura l’autopsia il giorno prima dei funerali. Le salme erano state consegnate ai familiari per la funzione funebre, che era stata fissata per ieri mattina. Nel pomeriggio di giovedì, il cambio di programma. L’Autorità Giudiziaria ha chiesto che le salme tornassero di nuovo a sua disposizione per ulteriori accertamenti . Un provvedimento che ha portato all ‘annullamento dell’esequie. Restano top secret le ragioni che hanno indotto la Procura a disporre l’autopsia Un esame che dovrà chiarire le vere cause del decesso. Probabilmente sono stati i familiari della vittima a chiedere ulteriori accertamenti per capire esattamente cosa è accaduto negli ultimi momento di vita di Antonello e del figlioletto. Secondo gli accertamenti eseguiti appena dopo la tragedia, Antonello si sarebbe buttato con Samuele inseguito ad un ennesimo litigio con la compagna, con la quale conviva da tre anni circa. Il corpicino all’esterno sarebbe risultato intatto . Probabilmente perché il padre durante il volo avrebbe tenuto stretto il figlioletto fino a quando non ha raggiunto violentemente l’asfalto. A quel punto le sue braccia si sarebbero aperte e il bimbo è volato a poca distanza dal padre. Ora la procura dovrà attendere la relazione sull’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici che serviranno a capire se Antonella prima dell’insano gesto era sotto l’effetto dell’alcol.
Antonietta
Nicodemo
Perché ha portato con se il figlioletto in quel volo mortale. Alla fine, questo è l’unico interrogativo della tragedia di Padula a cui nessuno potrà dare una risposta. Tutte le altre domande , dirette a comprendere le ragioni che hanno indotto Antonello Fiore a buttarsi dal terrazzo del condominio, hanno trovato una risposta nelle indagini condotto dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina. Fondamentale è stata la testimonianza di Fortuna Russo, la donna con cui l’uomo conviva da circa tre anni, e madre del piccolo Samuele. Il suo racconto, e quello di altre persone chiamate a testimoniare, hanno fatto venire fuori un quadro drammatico delle condizioni in cui viveva la coppia ed in particolare Antonello. Era depresso, alcol dipendente ed affetto da una malattia neurodegenerativa che lo avrebbe portato alla morte nei giro di pochi anni. A peggiorare questa fragile condizione di salute : il grande dolore per la morte nel 2011, in un incidente stradale a Teggiano, del fratello, il professor Giuseppe Fiore. Al momento non si sa esattamente l’ora della tragedia. Lunedì sera Antonello e Fortuna litigano per l’ ennesima volta. L’uomo prende il figlioletto, che non aveva ancora compiuto tre anni, ed esce fuori dall’appartamento. La compagna, pensando che come le altre volte fosse andato dalla madre al primo piano, decide di andare al letto. Martedì mattina alle sette l’urlo di disperazione della suocera l’ha sveglia. Si affaccia alla finestra della palazzina di tre piani e nel cortile condominiale vede il due corpi senza vita distanti l’uno dall’altro poco più di un metro e mezzo. L’uomo si è buttato dal terrazzo molto probabilmente poco dopo le 23 , quando ha lasciato il suo appartamento per smaltire la lite con la compagna. Forse se qualcuno si fosse accorto dell’accaduto immediatamente dopo il volo di oltre dieci metri, Antonello e Samuele si sarebbero potuti salvare. Sul corpo del piccolo non è stata riscontrata alcuna ferita esterna. Il padre, evidentemente, lo ha tenuto stretto a se fino al violento impatto con l’asfalto. In quel momento le braccia dell’uomo non ce l’hanno fatta a mantenere stretto il piccolo. Quel corpicino è volato di pochi metri più lontano dal padre. Antonello, come la compagna, era un infermiere, inseguito ai suoi problemi di salute era stato trasferito, recentemente, dall’ospedale di Polla al distretto sanitario di Sala Consilina. Fortuna, è originaria di Afragola, separata dal marito dalla quale ha avuto una figlia, oggi diciassettenne. Da tre anni conviveva con Antonello ma il loro rapporto non andava a gonfie vele. Padula non crede a quanto accaduto perché l’omicidio – suicidio è stato compiuto da una persona che hanno sempre apprezzato e rispettato.
Antonietta Nicodemo