In tanti hanno atteso con curiosità di assistere alla performance dell’artista Vanessa Beercroft venerdì presso la Certosa di San Lorenzo a Padula. Il progetto era l’anteprima de Il cammino delle Certose, un’iniziativa patrocinata dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania con il supporto del Ministero dei Beni culturali e la produzione di Art+Vibes, che fino ad ottobre coinvolgerà i tre siti sacri minori della Campania: le Certose di Napoli, Capri e Padula, appunto. Vanessa Beercroft, che sta già lavorando ad una nuova performance per la X edizione di Firenze Suona Contemporanea, ha voluto coinvolgere la gente del posto, l’intero Vallo di Diano in questa rappresentazione dal titolo VB82. Tutto è partito nella Sala del Refettorio dove 13 modelli con il corpo nudo coperto solo da un velo bianco e con barba e capelli lunghi hanno rievocato la figura del Cristo secondo l’immagine tradizionale così come è stata interpretata nella storia dell’arte. Poi la Beercroft ha utilizzato 300 figuranti del posto per una processione alla luce delle torce che dall’esterno ha condotto nel cuore della Certosa, nel Chiostro grande, nella zona di clausura dove prima di varcare la soglia ciascuno è stato invitato ad indossare un lungo vestito bianco. Ecco dunque che tra i veli è stato possibile riconoscere i cittadini valdianesi e soprattutto tanti giovani. Vi hanno preso parte ad esempio il gruppo de I ragazzi di San Rocco e gli studenti del “Pomponio Leto” di Teggiano e del “Pisacane” di Padula. Il loro cammino è stato il simbolo del percorso di riappropriazione da parte del territorio del monumento trecentesco e del sacro lì contenuto. La performance è durata, scandita dalla musica , oltre due ore. L’intento di chi ha avviato il progetto, sempre nell’ottica ormai consolidata di connettere arte contemporanea e monumenti certosini, è stato quello di valorizzare e fare uscire dall’isolamento questo bellissimo monastero, il più grande d’Europa, attraverso artisti di fama internazionali, attraverso tematiche e messaggi importanti anche se non sempre capiti e condivisi. Suggestivo comunque l’impatto generale della performance che ha ridonato vitalità al monumento, popolandolo di volti, figure e significati.
Daria Scarpitta