Dal Vallo di Diano ancora un fermo no alle nuove esplorazioni petrolifere in Basilicata. La piena contrarietà al progetto avviato dall’Ente Nazionale Idrocarburi, è stata ratificata ufficialmente ieri sera nel corso del consiglio della comunità montana presieduta da Raffaele Accetta; seduta alla quale hanno preso parte tutti i sindaci del comprensorio e il consigliere regionale Donato Pica, unico presente tra i tanti rappresentati delle istituzioni sovracomunali invitati. Il Vallo Diano non vuole che a MarsicoNuovo, ad appena venti chilometri dal confine con il salernitano, si realizzi un nuovo pozzo, il Pergola1. Una possibilità ormai abbastanza concreta dal momento che il progetto dell’Eni è già in una fase avanzata. Ma questo non frena il Diano, deciso più che mai a far sentire la sua voce per difendere il territorio. “Siamo consapevoli che non possiamo imporre la nostra volontà, in un altro comune per di più ubicato in un’altra Regione, ha evidenziato il sindaco di Padula Paolo Imparato, ma dobbiamo difendere cio’ che di più importante abbiamo”. Il pozzo Pergola1, , come anche ieri sera hanno rimarcato i componenti del comitato No Petrolio è previsto a ridosso della catena montuosa della Maddalena, a confine tra le due regioni, e caratterizzata da un fitto reticolo di acque risorgive che vanno ad alimentare, tra gli altri, l’Agri e il Basento, i due maggiori fiumi lucani per ricchezza d’acqua. La speranza ora, per bloccare il percorso autorizzativo, è legato al parere che dovrebbe rilasciare l’autorità di Bacino, ente che raggruppa sia il diano che il potentino.
Roberta Cosentino