Potrebbe giungere a soluzione domani pomeriggio il braccio di ferro venutosi a instaurare tra il Comune di Padula e la Comunità Montana Vallo di Diano in merito ai locali della Certosa usati come sede dall’ente montano. Il 6 febbraio infatti è stato fissato un incontro tra il Sindaco Paolo Imparato e il Presidente Raffaele Accetta per discutere i termini di una questione che per il momento si è definita solo attraverso una serie di missive tra i due enti. Tutto è iniziato quando il Comune di Padula, infatti, ha scritto al presidente Accetta per chiedergli di lasciare liberi i locali della sede all’interno della Certosa entro il 31 marzo 2018. E questo ufficialmente per consentire il pieno dispiegamento di quel progetto di valorizzazione del monumento certosino che il Comune sta portando avanti con il Polo Museale. Una richiesta a cui il presidente avrebbe replicato con un’altra missiva in cui farebbe notare che la nuova sede della Comunità Montana a Padula non è ancora del tutto finita e che, sulla base del vecchio accordo, l’ente avrebbe dovuto usufruire dei locali della Certosa fino al 2023 . Per questo scopo aveva effettuato dei lavori di ristrutturazione della sede per due milioni di euro. Soldi sborsati dalla Comunità Montana e man mano scalati evitando il pagamento del fitto al Comune. Pare dunque che nella lettera Accetta abbia fatto notare che, dovendo lasciare anticipatamente i locali, resterebbero quasi 5 anni di fitto non scalato e dunque il Comune si troverebbe debitore di circa 180 mila euro nei confronti della Comunità Montana. Un botta e risposta al vetriolo ed insolito quello intercorso, tanto più che giocato con missive formali, tra due storici esponenti politici del territorio che si conoscono bene e che appartengono entrambi al Pd. La cosa non ha mancato di sollevare delle polemiche, tanto più che alcuni vedono dietro questa vicenda una reazione del sindaco di Padula all’intervento di Accetta sulla gestione della Certosa. Il Presidente non aveva fatto mistero tempo fa di essere favorevole ad un governo comprensoriale del monumento. Per il momento, però, dai due non arrivano commenti, in attesa che la questione con tutte le sue sfaccettature possa essere affrontata direttamente nel faccia a faccia di domani.
Daria Scarpitta