Il lavoro di un anno e mezzo cancellato con un colpo di spugna. Il Tar del Lazio ha bocciato la nomina di Gabriel Zuchtriegel alla direzione del Parco archeologico e del Museo di Paestum, spostando le lancette della gestione del monumento indietro fino al 2015. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di un candidato escluso dalle nomine effettuate in quell’anno dal ministro Dario Franceschini annullando di fatto le selezioni che hanno portato alla nomina di 5 direttori sui 20 designati, tra cui anche Zuchtriegel a Paestum . A determinare l’inaspettato passo indietro, due elementi accolti nella sentenza: il fatto che alle selezioni non era previsto che potessero partecipare cittadini non italiani e quello che i colloqui con i dieci candidati ammessi alla fase finale si sarebbero dovuti svolgere a porte aperte. Immediato il tweet di replica di Franceschini di fronte ad un’Italia sempre più in balìa, nel bene e nel male, della magistratura: “Il mondo- ha scritto- ha visto cambiare in due anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di cinque direttori. Non ho parole, ed è meglio”. Ma a rimanere senza parole sono anche gli amministratori e i cittadini di Paestum e in questo clima, acceso dalle imminenti elezioni, è gara ad esprimere incredulità, dispiacere, opposizione rispetto a questa decisione impopolare. Presa d’assalto anche la pagina Fb del Direttore del Museo di Paestum dove è stato lanciato l’hashtag #iostocon gabriel. Più volte in questi mesi sono stati ribaditi i numeri dell’area archeologica pestana che ha incrementato notevolmente i visitatori, attirato nuovi interessi e avviato una nuova gestione con tante attività, iniziative originali e partnership tra pubblico e privato. Ora il Ministero dei beni culturali potrà ricorrere al Consiglio di Stato per salvare la riforma museale varata da Dario Franceschini e dal governo Renzi. I ricorsi su cui è intervenuto il Tar sono due, uno presentato da una candidata alla direzione di Palazzo Ducale e della Galleria Estense di Modena e l’altro di un candidato al ruolo di direttore di Paestum e dei musei archeologici di Taranto, Napoli e Reggio Calabria, visto che si poteva correre per più posizioni. In ballo ci sono dunque le nomine di tutti e 5 i direttori di questi beni culturali . Ma Alfonso Andria, componente del Cda del Parco archeologico di Paestum, nel bollare come strana una decisione che va in controtendenza con quella che è la retorica “della libera circolazione delle intelligenze nell’Europa Unita”, specifica: “La sentenza non riguarda Zuchtriegel che resta nel pieno delle sue funzioni per il momento per motivi tecnici legati alla notifica del provvedimento. Non escludo, però, che in futuro possano esserci ripercussioni anche su Paestum. Di certo l’attività delle altre 3 autonomie, quelle per cui principalmente il candidato ha presentato ricorso ( non era per Paestum), restano ingessate, bloccate.”.
Daria Scarpitta