Udienza a porte chiuse sul caso del sindaco di Rofrano accusato di pedopornografia. Nella giornata di giovedì si è tenuta una nuova udienza del processo di primo grado che è in fase di dibattimento nel corso della quale era in programma proprio l’audizione del primo cittadino Nicola Cammarano. Ad attendere le sue risposte nell’aula del tribunale di Vallo della Lucania era arrivato anche l’ex sindaco che ora siede tra i banchi della minoranza , Giuseppe Viterale, assieme ad altre persone di Rofrano desiderose di conoscere i particolari della vicenda, rimasti finora secretati. Ma proprio sulle prime battute il Presidente del Tribunale Gaetano De Luca, dopo un breve ritiro in camera di consiglio, ha comunicato di aver accolto l’istanza della difesa di Cammarano che chiedeva proprio lo svolgimento dell’udienza a porte chiuse e ha chiesto ai presenti di uscire. L’audizione di Cammarano, durata circa un’ora, è avvenuta nel chiuso dell’aula dove il primo cittadino ha risposto alle domande del suo legale Vincenzo Speranza, ricostruendo la vicenda e chiarendo la sua posizione. Deluso Viterale: “Se non c’era nulla da nascondere- ha detto- si poteva fare a porte aperte. Ci eravamo presentati visto che proprio il sindaco ci aveva accusati su questa vicenda di complotto politico e l’udienza in origine non era previsto che avvenisse senza pubblico. Questa era la volta buona per chiarire tutto e per far sapere ai cittadini cosa è accaduto. Invece ci tocca ancora aspettare. Dove è ora il palazzo di vetro così tanto propagandato?”. I fatti per cui Cammarano è accusato risalgono al febbraio 2015 quando la Guardia di Finanza dopo dei controlli nello studio da commercialista del sindaco , allargati poi alla sua abitazione, mise agli arresti il primo cittadino che per un giorno intero rimase rinchiuso a Vallo con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Su di un computer a lui in uso all’interno del suo studio vennero ritrovati numerosi file compromettenti riguardanti minori. Ad aprile 2016 si aprì il processo. Cammarano si è sempre professato innocente. Il suo arresto destò grande clamore e portò i suoi stessi concittadini, convinti della sua estraneità ai fatti, a manifestargli affetto e solidarietà in piazza. Ora asi proseguirà con il dibattimento. Il prossimo 21 dicembre verrà sentito il consulente informatico della difesa.
Daria Scarpitta