Si amplia la zona rossa in diversi comuni del basso salernitano, dopo la scoperta di nuove carcasse di cinghiale affette da peste suina africana. Per questo motivo, l’Unione Europea ha pubblicato le modifiche degli allegati I e II del Regolamento di esecuzione, riguardante le misure speciali per contenere l’epidemia che colpisce gli ungulati.
Sono stati infatti individuati in Regione Campania diversi focolai della malattia nello scorso mese di giugno, tanto da portare l’Unione Europea a chiedere la ridefinizione dell’area, attualmente classificata come zona soggetta a restrizione di livello I, in zona a livello II, tenendo conto della vicinanza ai recenti focolai emersi. I casi nel salernitano si sono spostati di alcuni chilometri e sono invece una ventina le carcasse di cinghiale risultate positive.
Tra i comuni per i quali è stata ridefinita la classificazione con restrizioni di livello II ci sono Sassano, Casaletto Spartano, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Buonabitacolo, Sanza, Padula, Caselle in Pittari, Rofrano, Torre Orsaia, Alfano, Morigerati, Roccagloriosa e Tortorella.
Il territorio resta monitorato dalle autorità competenti, tra cui il Servizio Veterinario dell’Asl Salerno, che da mesi sta adottando tutte le misure necessarie per contenere la diffusione della malattia.