Sigilli alla casa rifugio per donne maltrattate “Crisalide” di Piaggine. I carabinieri dei Nas, coadiuvati dai militari del Reparto territoriale di Vallo della Lucania e da personale Asl, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza disposto dalla Procura di Vallo a carico della struttura di accoglienza in quanto non in possesso dei requisiti propedeutici all’esercizio di tale attività. Il provvedimento è nato da un’ispezione eseguita dai Nas di Salerno che avevano accertato diffuse carenze igienico-sanitarie nella struttura. E’ inoltre emerso che in essa si operava in contrasto con le prestazioni richieste per legge al momento dell’affidamento del servizio di ospitalità. Per questo si è proceduto al sequestro preventivo.
Al momento del blitz nella casa erano ospitate delle donne con i loro figli, pare almeno 3 nuclei familiari. Gli ospiti sono stati ricollocati presso altre strutture idonee. Trasferito anche il personale addetto. La casa rifugio era stata inaugurata nel novembre 2020 dall’allora sindaco Guglielmo Vairo nell’ambito del progetto Piaggine Borgo Sociale. Era stata presentata come dotata di tutto il necessario, realizzata, da un lato per dare risposte a quelle donne che in piena pandemia erano rimaste intrappolate a casa con i loro carnefici, e dall’altro per ridare una chance anche occupazionale alle aree interne soggette a spopolamento . La struttura era stata affidata ad un’ Ati, associazione temporanea di imprese, composta da tre cooperative, con il supporto del Piano di Zona S7 di Roccadaspide.Ora l’inchiesta della Procura di Vallo che getta un’ombra sulla gestione e la tenuta della casa per donne maltrattate, e sulle condotte poste in essere dagli indagati nel fornire il servizio.