La settimana dopo l’alluvione nel Golfo di Policastro è il momento di chiedersi cosa abbia determinato gli allagamenti e se potevano essere evitati. Il consigliere comunale di Santa Marina Vincenzo Castaldo, pur sottolineando l’eccezionalità delle precipitazioni che hanno interessato il territorio, solleva diversi interrogativi sulle azioni messe in campo dall’amministrazione prima e durante il nubifragio. In particolare in riferimento agli interventi fatti dall’amministrazione sulle terre costiere sin dal 2015. Allora le ruspe del Comune entrarono per la prima volta nelle terre di fronte ai lidi, a seguito ad un altro nubifragio, al fine di realizzare degli interventi per scongiurare il ripetersi degli allagamenti, interventi di cui non vi è traccia. “Vennero spesi 21 mila euro – ha detto Castaldo – ma i canali non ci sono e sulla vasca di calma stanno per essere costruiti tre alberghi: Le Tre Caravelle. D’altra parte solo così potevano chiamarsi, sorgendo sopra una vasca di calma. In tredici anni e mezzo che c’è l’amministrazione di Santa Marina ci si è allagati quattro volte. Vogliamo sapere cosa è stato fatto in tutto questo tempo come prevenzione”. Castaldo fa presente che nel 2018 il Comune di Santa Marina ricevette 81 mila euro per la mitigazione del rischio a Policastro e chiede di sapere cosa ne è stato fatto di tali somme.
Perplessità vengono espresse anche in merito alla rottura di Via D’Ombrè e all’apertura intorno alle tre di notte di Canale D’Ombrè, azione messa in campo per far defluire l’acqua che proveniva dai monti. Il deflusso, secondo l’ipotesi sollevata da Castaldo, potrebbe aver determinato l’allagamento della marina di Policastro e dei terreni dal Ristorante L’Uorto verso il porto. “Ci sono dei video – ha detto ancora il consigliere – che mostrano l’eccezionalità dell’innalzamento delle acque tra le 03:00 e le 03:30 del mattino, in quella zona. Nel giro di mezz’ora il livello è salito in contemporanea all’apertura del canale. È da capire se quell’azione decisa sia stata idonea o scellerata”. Il giorno dopo gli allagamenti, intanto, il Comune ha inoltrato delle ordinanze di sgombero a chi abita lungo quelle terre, ubicate di fronte al mare e finite sott’acqua, le terre su cui da tempo c’è un contenzioso in corso tra il Comune e i titolari. “Gli sgomberi – ha detto Castaldo – vanno adottati per prevenire il rischio non dopo che questo è cessato. Un’ordinanza di pericolo a pericolo cessato è facile pensare che sia stata fatta per altri scopi. Ne è stata chiesta la revoca al Comune e l’annullamento al Prefetto”.
Daria Scarpitta