Completati anche per quest’anno gli scavi archeologici a Policastro Bussentino. L’Associazione “Etruria Nova” Onlus che aveva organizzato la campagna, in collaborazione con il Comune di Santa Marina e la Soprintendenza, richiamando diversi stranieri per effettuare il lavoro di ricerca dei reperti, ha lasciato i sito di Policastro, ricoprendo quanto venuto alla luce in questi mesi sia per ragioni di sicurezza che di conservazione delle antichità. I lavori di scavo dovrebbero riprendere nella primavera del 2014, data attesa per aumentare le informazioni su quanto emerso. Quest’anno si è ampliato il perimetro interessato dagli studi che si stanno svolgendo su un doppio binario, quello di epoca romana e quello risalente al Medioevo. Mentre da indiscrezioni pare che in una zona più a monte sia stata rinvenuta addirittura una necropoli, segno che le testimonianze del passato a Policastro abbondano e in più punti. Tra le novità individuate nella zona vicina alle torri c’è una struttura circolare che per forma e dimensioni farebbe pensare ad un labrum usato nelle terme per contenere le acque. Ma la datazione non è facile in quanto la struttura è stata successivamente riempita e potrebbe dunque trattarsi anche di un pozzo di epoca medioevale. Sono stati rinvenuti anche frammenti di pavimento in coccio pesto, sempre risalenti al periodo romano, mentre gli ulteriori elementi emersi in quest’anno fanno pensare che l’edificio che si sta man mano delineando sia di una certa importanza e quindi o di carattere pubblico o appartenente ad una persona facoltosa ed in vista. I tantissimi resti venuti alla luce, e in parte ricostruiti per dare vita a suppellettili varie, provenienti da aree del Mediterraneo differenti e da epoche diverse, verranno mostrate, assieme ai filmati che testimoniano le varie fasi dei ritrovamenti, il prossimo 21 Agosto quando il Comune di Santa Marina esporrà una dedica al Notaio Fulvio Pinto che ha donato l’area, diventata Parco archeologico. In quell’occasione sarà dato risalto alla storia di Policastro, ampliatasi a seguito dei ritrovamenti.
Daria Scarpitta