“Ogni persona che viene al mondo ha uno scopo sia personale che collettivo. Ogni uomo non nasce per essere di passaggio ma per lasciare il segno.” Questo il testamento spirituale di Lorenzo Pio Coronato, il diciottenne di Ispani scomparso recentemente dopo un incidente con la moto. Parole intense e mature che tratteggiano questo ragazzo sensibile, altruista con al testa sulle spalle e gli obiettivi chiari di fronte a sé e diventano un messaggio per adulti e ragazzi, dando significato alla sua esistenza. Le aveva scritte perun compito in classe e stamattina sono rimbombate nella cattedrale di Policastro, dove si sono celebrate le esequie. Il feretro bianco ricoperto di fiori e dalla sciarpa della Juventus ha raggiunto la Chiesa tra gli applausi. Attorno a lui i suoi amici, i suoi compagni di classe, e anche i genitori in t-shirt nere con il numero 7, che Lorenzo vestiva come calciatore della juniores della Polisportiva Santa Maria. Tanta partecipazione, due comunità quella di Ispani e di Policastro con i loro rappresentanti istituzionali, il dolore composto dei familiari, la commozione dei suoi coetanei e della fidanzatina, chiamati ad affrontare una prova più grande di loro. Al parroco don Antonino Savino, che conosceva Lorenzo e lo frequentava tra i ragazzi dell’oratorio, il compito di offrire consolazione e trovare un senso per tutti al mistero della vita. “Da qui ne dobbiamo uscire tutti migliori- ha detto- Lorenzo ci chiede di essere migliori perché aveva capito il messaggio evangelico. Noi veniamo purificati da dolore “. Poi la promessa: “Lo porteremo con noi, in mezzo a noi alla giornata mondiale della gioventù di Lisbona”. Una cerimonia struggente in cui non è mancato il pensiero degli insegnanti , dei suoi compagni di classe, della sorella Chiara e dei genitori, che ne hanno ricordato il cuore grande, la saggezza e i suoi valori. “ Io e tua madre non solo siamo fieri di te, sei il figlio che qualunque genitore avrebbe mai desiderato” .Poi l’abbraccio degli amici tutti stretti attorno a Lorenzo, tra le note del sax che invita a lasciar andare con la canzone dei Passengers e il saluto della piazza con i palloncini bianchi e neri proiettati verso il cielo.
Daria Scarpitta