Sequestro preventivo al porto di Policastro. Ieri mattina, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Lagonegro, gli uomini della Guardia Costiera hanno provveduto ad apporre i sigilli. Il provvedimento rientrerebbe nell’ambito dell’inchiesta in corso sui lavori di dragaggio. Ed è proprio nell’area cantiere che campeggia il documento che attesta il sequestro dello scalo. Dall’estate scorsa la Procura della Repubblica è impegnata in una delicata indagine tesa ad accertare se ci sono state violazioni nell’esecuzione dei lavori di dragaggio. A farla scattare è stata la denuncia di un turista, supportata anche da una serie di segnalazioni da parte di associazioni ambientaliste. Nel mirino, tra le altre cose, le modalità con cui è stato eseguito l’intervento. I detriti dal fondo marino sono stati depositati sulla scogliera e su una banchina. Materiale che durante le mareggiate è tornato in gran parte in mare. I lavori sono ancora in corso. Mercoledì scorso c’era una draga che prelevava sedimenti e pare che, come nello scorso mese di luglio, li abbia scaricati all’interno del porto. Ieri mattina il sequestro della Capitaneria di porto di Palinuro che sta seguendo l’indagine. Diversi i prelievi eseguiti sul materiale depositato lungo la scogliera. Resta top secret l’esito delle analisi. Per gli ambientalisti si tratterebbe di materiale pericoloso per la salute pubblica. C’è chi sospetta anche che il cantiere non sia in regola con le autorizzazioni . In sindaco Giovanni Fortunato ha sempre dichiarato che i lavori di dragaggio godono di tutti i permessi e che vengono eseguiti secondo le norme in materia. Alla Procura l’ultima parola.
Antonietta Nicodemo