Sono bastate dodici ore agli inquirenti per chiudere il cerchio intorno all’assassino di Olena Tonkoshkurova, la 50enne ucraina trovata morta con la gola recisa, martedì notte, nel letto della sua abitazione, quella stessa casa che poi il killer ha tentato di distruggere appiccando le fiamme. L’assassino Dimitrio Zastalneskj, anche lui ucraino, muratore 27enne ha confessato dopo essere stato messo sotto torchio dal pm della procura della repubblica di Sala Consilina congiuntamente ai carabinieri del comando provinciale. Ma sulle sue tracce gli investigatori erano già arrivati, dopo aver ascoltato oltre una cinquantina di persone e dopo aver visionato i filmati registrati dalle telecamere di alcuni esercizi commerciali situati nei pressi del luogo dell’omicidio. Nei video, infatti, si notava, esattamente alle 2:40, un giovane a bordo di una bicicletta che percorreva a forte velocità la strada principale di Polla. Così in poche ore, concentrate le indagini sulla locale comunità di ucraini il giovane incensurato è stato individuato. Portato in caserma, come detto, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine all’efferato delitto. In particolare ha riferito di aver ucciso la connazionale per uno scatto d’ira nel corso di una discussione nata per futili motivi. Il giovane ha, poi, raccontato di aver avuto con la donna un rapporto sessuale in uno stato di completa ubriachezza, forse anche per questo l’alterco sarebbe sfociato nel sangue. Andato in cucina, secondo quanto riferito dal colonnello Francesco Merone, il 27enne ha prelevato da un cassetto un coltello e ritornato in camera da letto, lo ha usato per recidere la gola alla donna cogliendola di sorpresa. Dopo essersi accuratamente lavato l’ucraino ha appiccato il fuoco all’abitazione, sperando di cancellare ogni traccia e poi si è dato alla fuga . Il fuggi fuggi è durato poco, a 12 ore di distanza dall’omicidio è stato catturato e tradotto nel carcere di Sala Consilina.
Roberta Cosentino