Motivi passionali alla base dell’uccisione di Olena Tonkoshkurova, la prostituta 50enne ucraina trovata morta con la gola recisa, martedì notte, nel letto della sua abitazione di Polla, quella stessa casa che poi il killer ha tentato di distruggere appiccando le fiamme. L’assassino Dimitrio Zastalneskj, 27enne, anche lui ucraino, ha agito per evitare che la donna raccontasse delle scappatelle extra coniugali alla giovane moglie al momento all’estero insieme alla sua figlioletta di due anni,. L’iniziale diverbio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal Procuratore Capo di Sala Consilina Amato Barile, sarebbe sfociato nel sangue dopo che il giovane rifiutatosi di pagare la prestazione sessuale, appena consumatasi tra i due, avrebbe ricevuto le intimidazioni della 50enne. La donna, infatti, pare che dopo un decennio trascorso a Polla come ligia badante, negli ultimi tempo stesse attraversando un periodo difficile, tanto che in seguito la separazione dal suo ex compagno avrebbe iniziato a far uso di alcol e a vendere il suo corpo. Anche nella notte prima di morire, secondo i racconti di alcuni testimoni, avrebbe ricevuto nella sua abitazione diversi uomini con i quali avrebbe parlato anche in italiano, con l’ultimo, invece, avrebbe comunicato in ucraino. Particolari che non sono sfuggiti agli inquirenti, ma che anzi li hanno portati ad ascoltare oltre una cinquantina di persone, tra loro anche diversi clienti di Olena Tonkoshkurova. Gli elementi raccolti, uniti agli indizi venuti fuori dai filmati registrati da alcune telecamere di sorveglianza, hanno permesso di chiarire il giallo. Il giovane che si dileguava in sella ad una bicicletta alle 2:40 di martedì lungo corso Vittorio Emanuele era proprio l’autore dell’efferata uccisione.
Roberta Cosentino