E’ rientrata, almeno per il momento, la protesta intrapresa da cinque operai della Ergon, la Società Partecipata del Consorzio Salerno Tre che si occupa del ciclo dei rifiuti nei comuni ad esso afferente. I lavoratori per manifestare contro il mancato pagamento degli stipendi che si registra ormai da mesi, da lunedì, erano saliti sul tetto di una torretta di un vecchio impianto e da lì avevano chiesto rassicurazioni sul loro futuro. E dopo aver trascorso una notte a quindici metri di altezza, nella giornata di ieri, dopo un’ora di discussione, pare sia stato raggiunto un tiepido accordo tra le parti e tant’è che da stamane gli operai sono ritornati normalmente a lavoro. “Comprendiamo bene le richieste dei lavoratori, ha evidenziato il commissario liquidatore Giovanni Siano, stiamo agendo per rimettere a posto i conti e, allo stesso tempo, per salvare l’azienda e quindi anche i posti di lavoro”. Allo stato attuale gli operai riceveranno solo parte delle spettanze poiché dopo il buco da oltre un milione creatosi con l’Inps, per contributi non versati ai lavoratori, la Ergon ha le mani legate. Una boccata d’ossigeno dovrebbe arrivare da una prima transazione che effettuerà il comune di Polla con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che, per legge, rappresenta un creditore a colloquio privilegiato . Un concordato pari a 650 mila euro, che servirà a contribuire alla sistemazione della pendenza con l’Inps. Se gli accordi intrapresi ieri con il commissario Siano non verranno rispettati, hanno fatto sapere i lavoratori, riprenderemo la protesta.
Roberta Cosentino