Stefano Pisani, attuale primo cittadino di Pollica e soprattutto uomo di fiducia di Angelo Vassallo, il sindaco ucciso in circostanze misteriose nel settembre del 2010, è indagato per abuso d’ufficio e peculato. Le accuse a suo carico sono scaturite nell’ambito di una inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, su fatti che risalgono al 2007 quando a capo del comune cilentano c’era ancora il sindaco pescatore e Pisani il suo vice. Ieri mattina, il successore di Vassallo è stato interrogato dal procuratore Giancarlo Grippo, ma il sindaco di Pollica ha preferito avvalersi delle facoltà di non rispoendere. Insieme a lui, e per le medesime ipotesi di reato, risultano indagati il commissario ad acta Barbara Pisacane, i componenti dell’Esecutivo dell’epoca: Carlo Moffongelli, Gennaro Schiavo e Dario Mottula, nonché il presidente del circolo Lazzarulo, Ludovico Visone. Una vicenda lunga e complicata legata, proprio, a quest’ultimo club, una scuola di vela e diportismo nautico; le concessioni, in seguito ad un esposto anonimo, sono finite all’attenzione della magistratura vallese, dando così ad una intricata inchiesta giudiziaria .
Con la delibera n.80 del 19 maggio 2007 la giunta municipale di Pollica,presieduta da Pisani poiché Vassalo si allontana proprio al momento della votazione, rinuncia alla concessione demaniale in favore del circolo. Un anno dopo, però, la Regione Campania rigetta la concessione adducendo che l’istanza non rientrava tra le fattispecie eccezionali,che l’area richiesta dal circolo si sovrapponeva a quella utilizzata dal cantiere nautico Schiavone, che si sovrapponeva anche all’area già in concessione al Comune di Pollica e che era in corso la delimitazione e regolamentazione delle aree dell’intera struttura portuale.
Il circolo presenta ricorso al Tar; la giustizia amministrativa accoglie l’istanza e nomina quale commissario ad acta Barbara Pisacane. Il 6 agosto 2009 il funzionario in servizio presso l’autorità portuale salenitana, concede al circolo 2486 metri del porto di Acciarolo. La regione Campania impugna il provvedimento, ma i giudici del Tar respingono il ricorso. La battaglia va avanti nel 2010 il cantiere Schiavone, ritenendosi danneggiato dal provvedimento del commissario, si appella al consiglio di stato che accoglie il ricorso. Il circolo Lazzarulo, non molla e propone ricorso per revocazione contro tale provvedimento con ricorso incidentale contro la concessione rilasciata a suo tempo dalla regione al cantiere Schiavone. Il Tar dichiara improcedibili i ricorsi, di qui la regione si rivolge al Consiglio di stato e per la risposta c’è ancora da attendere.
Roberta Cosentino