Nuovo blocco e nuove polemiche sul Ponte Tanagro. I lavori per la realizzazione dell’opera, che collega Sassano e Padula, procedono a singhiozzo, nonostante la Provincia, dopo anni di fermo, lo scorso luglio ha consegnato i lavori e da gennaio si sono visti i primi operai sul cantiere.
A porre l’accento su questi rallentamenti è ora la Piazza Schierarsi Cilento – Vallo di Diano. Sembrerebbe infatti che l’area dell’intervento rientri in un contesto territoriale in cui sono state attestate tracce di tipo archeologico, e che già nel 2022 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino abbia richiesto integrazioni alla Provincia sull’impatto archeologico dell’opera sul fiume Tanagro, appartenente alla SP 51.
La normativa impone, nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche, la verifica preventiva dell’interesse archeologico sulle aree di intervento, per accertare, prima di iniziare i lavori, la presenza di giacimenti archeologici ed evitarne la distruzione, e in tal caso prevedere eventuali variazioni progettuali a spese del committente, dunque della Provincia.
Schierarsi chiede dunque il coinvolgimento della politica a tutti i livelli e a tutela di tutti i cittadini del Vallo di Diano ha inoltrato una PEC di accesso agli atti alla Soprintendenza e, per conoscenza, al Presidente della Provincia di Salerno, in cui si chiede di conoscere il parere espresso dalla Soprintendenza in ordine all’impatto archeologico dell’opera.