Sono finiti in carcere i fratelli Massimiliano e Fabio Damiani, accusati di tentato omicidio aggravato da futili motivi e dalla premeditazione in concorso, violenza privata in concorso e solo il primo anche di tentata estorsione, tutti delitti aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento cautelare arriva dopo i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti, che hanno ritenuto i due indagati responsabili del tentato omicidio aggravato avvenuto a Pontecagnano Faiano il 18 settembre 2022 ai danni di un 49enne salernitano.
Secondo quanto ricostruito, la sera del 3 settembre 2022, Massimiliano Damiani, in una nota discoteca di Pontecagnano, avrebbe messo in atto un tentativo di estorsione ai danni della vittima, che lavorava nel locale della movida salernitana come cassiere, pretendendo da lui sconti sulle consumazioni per sé e i suoi amici, senza però ottenerli. I suoi propositi di vendetta si sarebbero poi concretizzati alcune settimane dopo, con l’aiuto del fratello Fabio, lungo la litoranea Pontecagnano – Salerno. Secondo l’accusa, i due, con volto travisato da passamontagna e occhiali scuri e con armi in pugno, avrebbero inseguito il 49enne, esplodendo nella sua direzione diversi colpi di pistola, senza per fortuna gravi conseguenze.
Le indagini sono state portate avanti grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e all’analisi del tracciato GPS del sistema satellitare dell’auto utilizzata dai fratelli Damiani, tra l’altro noleggiata sotto falso nome. Sulla base di questi dati, uniti a una consulenza tecnico – balistica, è stato ricostruito l’agguato e anche il contesto delinquenziale nel quale i due indagati sarebbero da tempo inseriti, data la loro vicinanza al gruppo criminale noto come “i ragazzi di Pastena”.