Il comune di Praia a Mare batte la famiglia Agnelli e si riappropria dell’Isola di Dino. Dopo 40 anni di battaglie giudiziarie la cittadina calabrese ha centrato l’obiettivo. Il 10 marzo scorso il commissario per gli usi civici regionale ha confermato quanto stabilito dal Tribunale di Scalea, restituendo definitivamente la proprietà dell’Isola all’Ente Locale .
<< Questa è la più grande soddisfazione da sindaco e cittadino di Praia a Mare >> ha dichiarato Antonio Praticò.
Ci sono voluti tutti questi anni per annullare il contratto con il quale Gianni Agnelli in persona comprò personalmente, nel 1962, per 50 milioni di lire, l’isoletta a largo della comune di Praia a Mare. L’Avvocato, avrebbe voluto farne un nuovo polo del turismo di lusso. In pieno boom economico il compianto patron di Fiat e Juventus sognava di creare un’alternativa a Capri e Saint Tropez, un sogno di fatto mai realizzato. Nell’isola sono stati costruiti dei trulli bianchi, qualche villetta un ristorante e il pontile sul quale attraccano le barche provenienti da Praia a Mare. Strutture finite con il tempo nel degrado diventando solo un peso per l’immagine dell’Isola. Dopo gli Agnelli la proprietà è passata ad altri privati e società , come ad esempio all’imprenditore Domenico Palumbo, recentemente scomparso. Il comune calabrese si è attivato per la bonifica necessaria per il recupero e il rilancio dell’Isola, che nel progetto dell’a amministrazione Praticò dovrà assumere un ruolo importante sul mercato turistico nazionale e internazionale. La regione ha già concesso un contributo di 175mila euro e a breve sarà indetta la gara per l’affidamento dei lavori.