Assolti perché il fatto non sussiste. Il Gup Sergio Marotta del Tribunale di Vallo della Lucania nell’udienza di mercoledì, ha deciso per l’assoluzione dal reato di usura di tutti i funzionari e impiegati della Bcc del Cilento. Si tratta di Osvaldo Santoro, all’epoca dei fatti direttore e vicedirettore generale della banca, difeso dall’avvocato Guglielmo Scarlato, di Pasquale Cerullo, direttore della filiale 1 e vicedirettore generale, Ersilia Casale, preposto della filiale di Vallo 1, Maria Antonietta Luongo, settorista gestore area territoriale Vallo 1, Egidio Esposito, settorista gestore area territoriale Vallo 1 e Massimo Ruggiero, tutti rappresentati in giudizio dall’avvocato Franco Maldonato. A lanciare le accuse qualche anno fa, innescando una duplice inchiesta, una a Salerno e l’altra a Vallo della Lucania, che coinvolse anche Mps, Bnl, Unicredit e nomi nazionali del credito, fu un’impresa di costruzioni fallita nel 2010, la Karma srl. Secondo la Procura i sei dipendenti della Bcc del Cilento addebitarono all’impresa , sotto forma di interessi, competenze e spese accessorie varie, in favore della filiale vallese della Banca del Cilento interessi o altri vantaggi usurai ammontanti a oltre 300 mila euro. Le operazioni si sarebbero svolte a Vallo della Lucania in un lasso di tempo che va dall’agosto 2001 al giugno 2010. Subito la difesa dei funzionari, con una perizia tecnica argomentò che i «tassi effettivi globali (T.E.G.), non avevano mai superato i limiti fissati dalla Legge e che nessuno degli indagati aveva mai avuto la possibilità di intervenire sui tassi da applicare ai rapporti intrattenuti dalla Banca del Cilento con la Karma srl, in virtù di un sistema rigido di competenze e mansioni e dell’uso di un software che avrebbe immediatamente applicato dei correttivi. Ora sulla base di queste argomentazioni, il magistrato, giudicando con il rito abbreviato richiesto dai difensori , ha stabilito che il fatto non sussiste, assolvendo tutti gli imputati.
Daria Scarpitta