Finisce nella bufera la nomina dei 3 nuovi consiglieri politici da parte del presidente della Provincia di Salerno e la matrice della polemica è tutta cilentana perché sono stati proprio il segretario provinciale dell’Udc Luigi Cobellis e il consigliere regionale Maria Ricchiuti, sindaco di Novi Velia e anche lei rappresentante del partito, a contrastare la scelta operata. Nei giorni scorsi Canfora aveva annunciato la designazione, a supporto dell’attività istituzionale dell’ente, di tre esponenti politici non eletti e ancora una volta tutti di marca PD: Gerardo Malpede delegato allo sviluppo della Piana del Sele, Giovanni Guzzo con delega alle problematiche relative ai fondi europei e Giuseppe Cicalese con delega alle problematiche riguardanti i fondi regionali e nazionali. Una decisione che, secondo le critiche di Cobellis e Ricchiuti, era stata presa senza consultare i partiti della coalizione, in particolare quell’Udc che, dopo la presenza importante nel precedente consiglio provinciale, in questa nuova assise è risultato meno rappresentato e ora si è visto anche sfuggire questa ulteriore opportunità. A soffiare sul fuoco delle polemiche il fatto che tra i nominati di Canfora c’è anche l’ex braccio destro della Ricchiuti e suo ex compagno di partito, Giovanni Guzzo, diventato per lei una spina nel fianco in Comune tanto da avergli tolto fiducia e deleghe . Attualmente a Novi Guzzo, dopo l’addio all’Udc e l’ingresso nel Pd, siede ancora in consiglio ma con un orientamento indipendente. Probabilmente la sua nomina in Provincia, in più anche da esterno, ha destato qualche malumore. Il presidente della Provincia Canfora ha però prontamente replicato alle accuse rivoltegli: “Al segretario provinciale dell’Udc e all’onorevole Maria Ricchiuti – ha detto – voglio ricordare che non ho preso nessuna decisione personale e che prima di procedere alla nomina dei nuovi consiglieri politici ho consultato tutte le forze della coalizione, attraverso i capigruppo dei partiti, come ben sa il consigliere provinciale Pasquale Mauri, al quale avevo chiesto una rosa di nomi. Evidentemente devo presumere che all’interno dell’Udc ci sia un difetto di comunicazione. Se non comunicano tra di loro questo non è un problema mio.”. Questione chiusa, dunque, per Canfora che dice di essere ora impegnato, insieme all’Upi nazionale, “affinché il Governo riconosca alle Province italiane i 651 milioni di euro promessi per evitare che si vada al dissesto finanziario”. Intanto si profilano all’orizzonte nuove nomine e chissà che la polemica non possa rientrare.
Daria Scarpitta