Alla fine, lo stadio da 7500 posti, che il Comune di Vallo della Lucania voleva realizzare con il nuovo Puc in area C del Parco, scatenando un vespaio, verrà spostato. Lo dice chiaramente la relazione dell’Assessore alla Pianificazione territoriale Antonietta Coraggio nella quale vengono mostrate quali osservazioni al Puc, tra quelle fatte in questi mesi dai cittadini interessati, sono state accolte e perché. Viene fuori così, tra l’altro, che diversi cittadini hanno chiesto la revisione dell’area prevista per il Nuovo Stadio in funzione del rispetto della Norma del Piano del Parco, questione dibattutasi a lungo nei mesi scorsi sui social network e sui media tra chi riteneva impossibile realizzare l’impianto in un’area protetta, ricca di uliveti , sottoposta a vincolo perché destinata alla riqualificazione di attività agricole e forestali e l’amministrazione comunale che rivendicava la giustezza della propria idea, sottolineando che con le dovute modalità la possibilità di realizzare quello stadio lì c’era. Ora le osservazioni presentate al Puc sono state esaminate e quelle relative allo stadio sono state accolte, anche quella proposta da Domenico Nicoletti che proprio il Sindaco Aloia aveva chiamato in causa durante un suo intervento a 105 Tv . Secondo quanto si legge dalla relazione dell’Assessore Coraggio l’amministrazione pur ritenendo la localizzazione prescelta dal PUC la più idonea in quanto si tratta di terreni oggi scarsamente alberati e non utilizzati per l’uso agricolo intensivo, decide di spostarla in un’area limitrofa ma esterna al Parco. “tutto questo è avvenuto per la poca chiarezza del Parco- ha detto il primo cittadino Aloia – L’ente poteva anche intervenire prima, invece ha mostrato mancanza di linearità ma di questo non ci meravigliamo. Lo stadio verrà spostato ma chiederemo al Parco di rivisitazione la perimetrazione dell’area protetta e di cambiare le aree D”. Ancora non definita però la nuova dislocazione dello Stadio che potrebbe ricadere nelle altre due alternative già previste dalla amministrazione, vicino alla stazione di Massa o nei pressi della piscina. Dopo l’esame delle osservazioni al Puc , cambia anche la perequazione su cui pure c’erano state non poche polemiche. Se prima a chi costruiva nelle aree di espansione il Comune era disposto a concedere più metri cubi in cambio di opere e alloggi, ora si è deciso che solo il 10% andrà al Comune, il restante 90% potrà essere venduto o locato a terzi per l’edilizia economica popolare. E c’è già chi dopo questo cambio parla di speculazione edilizia.
Daria Scarpitta