Dopo una settimana di contestazioni contro il decreto regionale che chiude il punto nascita a Sapri e Polla, Sindaci e comitati di lotta speravano di discutere la questione faccia a faccia con il Governatore Vincenzo De Luca. Tutti lo attendevano questa mattina alla tavola rotonda organizzata a Villammare per discutere della sull’erosione costiera del Golfo di Policastro. Invece il presidente non ci sarà “ questo non vuol dire che scappo da chi mi attacca sulla sanità – fa sapere De
Luca – presto sarò a Sapri e Polla per chiarire i fatti a tutto il territorio. L’incontro di oggi è stato organizzato dall’assessore regionale al turismo Corrado Matera per affrontare una questione diversa da quella sanitaria. E mi dispiace di non poter partecipare a causa di altri impegni” . Una assenza che deluderà, non solo chi attendeva risposte precise sul capitolo “ punto nascita “ ma anche gli imprenditori balneari e i cittadini che da tempo attendono progetti capaci di restituire le spiagge divorate dal mare . Ma torniamo alla protesta in corso contro il recente decreto firmato da De Luca che dal primo gennaio chiude i due punti nascita. Il Governatore continua a ribadire che al tavolo del Ministero di giovedì scorso ha chiesto la deroga per entrambi i presidi ed ha annunciato che proporrà, sia per Sapri che per Polla la promozione a Dea di I livello, Ciò vuol dire che agli attuali reparti se ne aggiungeranno altri. Intanto sputata la relazione con la quale l’8 agosto scorso il Comitato Percorso Nascita Nazionale ha bocciato la richiesta di deroga per i due presidi. Un documento che solleva dubbi sulle buone intenzioni del commissario regionale alla sanità per entrambi i nosocomi periferici del salernitano. Nell’esprimere parere contrario alla deroga per Sapri scrive: “ dall’analisi dei dati di georeferenza emerge la totale assenza di disagio orografico. Infatti si evidenzia che, a fronte del punto nascita di Battipaglia, che la regione indica come PN alternativo, la cui distanza dal bacino d’utenza di Sapri dovrebbe giustificare la persistenza in attività di quest’ultimo, ve ne sono altri quali, Lagonegro, Vallo della Lucania e Agropoli ove si distribuiscono le donne del bacino d’utenza di Sapri con tempi di percorrenza che appaiono contenuti entro i 60 minuti . Tutto ciò appare ancora più evidente dallo scarso indice di attrazione del PN rispetto all’utenza dei comuni del proprio bacino” . Scorrendo la relazione del Comitato Nazionale viene anche fuori che i reparti di maternità di Sapri e Polla devono chiudere per consentire a quello di Vallo della Lucania di far salire il numero dei parti, da anni inferiore ai numeri che registrano i due punti nascita sacrificati dal recente decreto regionale. Eppure il San Luca ha ottenuto la deroga. Sapridemocratica chiede a De Luca, “ perché per tre mesi non ha presentato una nuova richiesta documentando la verità?E perché nessun ha informato i sindaci del territorio della possibile chiusura dei punti nascita del loro ospedale ?”. Le uniche due domande alle quali fino ad oggi nessuno ha dato una risposta, nonostante le contestazioni.
antonietta nicodemo