Il Deputato di Sinistra Italiana Franco Mari ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute sul punto nascita di Sapri. Sollecitato dal Comitato di lotta per l’ospedale, ha riportato al Ministro le dichiarazioni con cui il Governatore della Campania Vincenzo De Luca affermava la decisione ministeriale di chiudere il punto nascita saprese nonostante l’accorpamento con quello di Vallo della Lucania evidenziando come tale comunicazione fosse del tutto disallineata dalle linee guida fissate in una recente nota trasmessa dal Ministero alla Regione . In esse si evidenzia la salvezza dei punti nascita di cui è riconosciuto il disagio orografico. Mari, dunque, evidenziando la situazione del territorio che afferisce al punto nascita di Sapri e ribadendo l’eccellenza della struttura, ha chiesto al Ministro se non ritenga di intervenire per confermare che sussistono le ragioni per reiterare la deroga, per richiamare la Regione Campania a dar corso ai lavori di ristrutturazione del presidio di Sapri , già progettati e previsti, e ai concorsi per l’assunzione di personale e per scongiurare altre imponenti mobilitazioni popolari come quella del 1979.
L’interrogazione
Interrogazione a risposta urgente
Al sig . Ministro della Sanità, per sapere
premesso che
- il Pres idente de lla G iunta Reg iona le de l la Campan ia, ne l corso
di una recente interv ista te lev is iva, ha comun icato quanto
segue:
“Dice il Ministero dovete chiudere Sapri anche se accorpate insieme Vallo
e Sapri con un’unica Direzione, non l’hanno accettato , perché ritengono
che comunque ogni s truttura deve garantire un numero superiore a 500 .
significa che il Ministero chiede la chiusura di Polla , di Sessa Aurunca , di
Piedimonte Matese . Polla fa 366 parti l’anno nel 2024 , Sapri 191 , Sessa
Aurunca 172 , Piedimonte Matese 162 . Cercheremo l’11 aprile di salvare
almeno Polla: 366-400 siamo vicini ai 500 . Ed è un punto nascita in
crescita che ci aiuta a filtrare donne che andrebbero in Basilicata .
Riproporremo il problema di Sapri, di Sessa Aurunca e di Piedimonte
Matese. Il problema è a Roma”; - La comun icaz ione de l Pres idente de l la Reg ione Campan ia
appare de l tutto disa l lineata da lle linee-gu ida f issate in una
recente nota trasmessa da l Min istero al la Reg ione Campan ia ,
ove, tra l’altro, s i segna la:
”che risultano ancora taluni Punti Nascita sub standard insis tenti sul
territorio regionale e per i quali il CPPN non ha concesso la deroga. In
ogni caso , in assenza del richies to Piano complessivo di riorganizzazione
della rete dei PN, richiesto da ultimo nel parere prot . 2-P/205 , non è
possibile e ffe ttuare una valutazione complessiva della stessa al fine di
veri ficare la coerenza con il DM 70/2015 , con l’accordo Rep . A tti
n.137/CU del 16/12/2010 , con DM 11/11/2015 e con quanto rilevato dal
CPNn , con particolare ri ferimento alle condizioni di sicurezza e qualità
dell’assis tenza . Si fa presente che tale piano di riorganizzazione dovrà
prevedere la cessazione dei Punti Nascita sub standard anche in
considerazione della prossimità con altri PN , che potranno pertanto
raf forzare loro attività . E’ auspicabile, fermi restando i pareri già resi e
reiterati dal CPNn, che si proceda alla disattivazione di quei Punti Nascita
con volumi estremamente bassi e per i quali esis tono Punti Nascita
alternativi . Va analizzato il passaggio potenziale dei parti presso i Punti
Nascita alternativi e de finito un piano dove , a reg ime, i Punt i Nasc ita
sub standard sarebbe opportuno fossero un icamente que l li per i
qual i i l CCPN ha sanc ito i l d isagio orograf ico. In ultimo la Regione
dovrebbe considerare la ridondanza che esiste sulla città metropolitana
di Napoli”; - Il bac ino di utenza terr itor iale che mette capo a l l’Ospedale di
Sapr i è connotato da un ben noto d isag io orograf ico,
rappresentato da lla immanenza de i contraffort i
de l l’Appenn ino (mass icc i montuos i de l Cervat i , de l Bu lgher ia
e de l Ceraso) che prec ludono access i ve loc i a l le sedi de i Punt i
Nasc ita p iù v ic in i.
E ciò anche in ragione dalla scadente viabilità, regionale e nazionale , che
rende eccessivamente gravoso il collegamento con gli Ospedali di Vallo
della Lucania e di Polla (quanto al tenimento campano) e di Lagonegro
(quanto al tenimento lucano) .
Dif ficoltà che vengono esasperate dalle ricorrenti infinite opere di
manutenzione, come annualmente accade a proposito della SS18/var
cilentana , spesso interdetta al tra ffico per lavori ai viadotti e/o gallerie
obbligando gli utenti a percorrere la viabilità preesistente con tempi di
percorrenza quasi raddoppiati.
Basti pensare che la SS18/var cilentana è s tata in un suo lungo tratto
chiusa per ben 5 mesi – dal novembre 2023 a marzo 2024 – e sia prima
sia dopo , per diversi mesi, è stata oggetto di traffico alternato con
semaforo .
Ancora oggi vari restringimenti e lavori connessi ai periodici rifacimenti
di cui la strada è oggetto incrementano ulteriormente i tempi di
percorrenza , che con il traf fico estivo raggiungono livelli parossis tici.
Per non parlare della scadente viabilità (ex ss. 104) che collega Sapri al
presidio sanitario di Lagonegro (Regione Basilicata) , per la cui fruizione
ovviamente andrebbero sopportati costi di assis tenza extra regione che ,
se consentiti, condizionerebbero di molto il Piano di rientro dalla spesa
sanitaria; - Sotto il prof i lo de l la s icurezza per le partor ient i e per i
nasc itur i , i l Punto Nasc ita de ll’Ospedale di Sapr i ha sempre
garant ito prestaz ion i d i ecce l lenza documentab i li e la
sostanz ia le assenza d i ser ie prob lemat iche san itar ie.
E’ sicuramente in ragione di tanto che, negli anni scorsi, è s tata
reiteratamente assentita la deroga agli s tandards al decreto Balduzzi
consentendo il mantenimento del Punto Nascite di Sapri, oggi accorpato a
quello di Vallo della Lucania;
se non r itenga
di dover intervenire al fine di:
confermare che sussistono tutte le ragioni di cui in premessa per
reiterare la deroga agli s tandards fissati nel cd . Decreto Balduzzi e , in tal
modo , mantenere in vita il Punto Nascite dell’Ospedale di Sapri, anche in
considerazione che i l P.N . de l l’Ospeda le d i Sapr i – pera ltro PUNTO
ROSA – non è ma i stato indic izzato tra i pres id i segnat i da event i
traumat ic i, sintomatici di pregiudizi per la sicurezza delle partorienti e
dei nascituri e che l’allerta nazionale legata alla crisi vulcanica ha indotto
la Protezione Civile ad inserire i l C i lento ne i re lat iv i pian i d i
emergenza qua le area d i e lez ione per il trasfer imento de l le
popo laz ion i de l l’area f legrea;
richiamare Regione Campania al dovere di dar corso ai lavori di
ris trutturazione – pure già progettati e previs ti – e ai concorsi per
l’assunzione del personale previs to dalla do tazione organica , al fine di
evitare il ricorso alla prassi e agli oneri dei turni aggiuntivi ex art . 55
ccnl;
scongiurare altre imponenti mobilitazioni popolari, come quella che , nel
luglio del 1979, si rese necessaria per rimuovere gli os tacoli politicoclientelari che si frapponevano all’apertura del nosocomio a tre decenni
dall’inizio dei lavori di cos truzione.