Giornata indimenticabile, quella di ieri, per la Diocesi di Teggiano Policastro, in pellegrinaggio a Roma per la benedizione della Statua di San Cono, patrono non solo della città museo del Vallo di Diano, ma dell’intera circoscrizione vescovile di Teggiano Policastro. Oltre trecento i fedeli, che partiti di buon mattino, dal territorio a sud di Salerno, a bordo di cinque pulman, hanno raggiunto Piazza San Pietro per prendere parte all’udienza generale del mercoledì. A guidare l’emozionato gruppo è stato monsignor Antonio De Luca che lo scorso 3 giugno, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore del Santo Protettore, ha indetto uno speciale anno di celebrazioni per i 3 secoli della statua di San Cono realizzata dall’artista Domenico Di Venuta. Facile comprendere la gioia vissuta dai tanti valdianesi, che non hanno voluto perdere l’occasione di poter guardare da vicino e magari anche solo sfiorare lo straordinario papa Francesco che già da lontano tanto conquista ed emoziona, riuscendo ad abbattere qualsiasi distanza, quella fisica, ma anche e soprattutto quella del cuore e degli animi. Tra i cinquantamila fedeli che ieri hanno affollato il colonnato beniniano c’erano, dunque, anche gli oltre 300 valdianesi. Hanno ascoltato da vicino le parole sempre toccanti del vescovo di Roma che anche ieri ha ribadito l’importanza dei sacramenti:” È importante, ha detto, andare al sacramento della riconciliazione, senza paura. Non incontrerai il prete che ti bastona, incontrerai Gesù che ti perdona “. Papa Francesco ha invitato i 50mila fedeli presenti in piazza San Pietro per l’udienza generale, a non temere giudizi e punizioni. I sacramenti, ha sottolineato “non sono apparenze, non sono riti”, bensì “sono la forza di Cristo”. “La grazia dei sacramenti – ha spiegato ancora il Papa – alimenta in noi una fede forte e gioiosa e sa resistere agli idoli del mondo”. Poi le parole rimaste nel cuore ai valdianesi che stamane hanno ripetuto con la voce più volte interrotta dalla commozione anche a chi non ha partecipato alla trasferta in capitale: “Solo l’amore può riempire il vuoto. Spesso siamo troppo aridi, indifferenti, distaccati e invece di trasmettere fraternità, trasmettiamo malumore, freddezza, egoismo. E con il malumore e l’egoismo non si può far crescere la Chiesa. Solo con l’amore si può far crescere la Chiesa”. Parole che hanno saziato gli animi, che rimarranno come scritte indelebili nei nostri cuori, hanno sottolineato i valdianesi come pure i tantissimi volontari del gruppo lucano della protezione civile anche loro presenti ieri mattina in Piazza san Pietro.
Roberta Cosentino