Di nuovo riflettori puntati sulla località San Sago nel Comune di Tortora dove su richiesta di una società privata è partita la procedura per riaprire l’impianto di trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e non . Si tratta di una attività che già si trovava in loco e che era stata chiusa dopo il procedimento penale innescatosi per le denunce di associazioni e istituzioni circa il rischio ambientale da essa determinata visto che i reflui finivano nel fiume Noce. Ora la Regione Calabria è pronta ad autorizzarne la riapertura. La vicenda investe da vicino un po’ tutta la costa del Golfo di Policastro e in particolare il tratto lucano con la vicina Maratea. La Regione Basilicata infatti è stata chiamata a produrre una Valutazione d’Incidenza Ambientale visto che nelle vicinanze dell’impianto sorge una zona speciale di conservazione che ricade in territorio lucano. Il Dipartimento regionale competente dunque ha dato parere favorevole, pronunciandosi limitatamente all’impatto che tale impianto avrebbe su flora e fauna della porzione di territorio lucano. Ha dato parere favorevole sulla base della documentazione trasmessa dalla Regione Calabria e dall’Arpa calabrese. Nei giorni scorsi proprio l’assessore all’ambiente della Regione Basilicata Gianni Rosa nel corso di un incontro a Maratea a Villa Nitti ha spiegato dinanzi ai sindaci della Valle del Noce le motivazioni di questo che è un provvedimento del dirigente del settore di competenza e non una delibera della Giunta regionale e messo a disposizione di tutti gli atti. Rosa di fronte al dibattito divampato ha proposto come soluzione un piano di monitoraggio costante del fiume Noce. Il Comitato a difesa del fiume ha chiesto la delocalizzazione dell’impianto per tutelare anche la costa. Il Comune di Maratea, con il sindaco Stoppelli ha espresso le sue preoccupazioni e la sua opposizione alla struttura, già rimarcata in consiglio comunale.
Daria Scarpitta