“Il ruolo dell’area Faraone-Mingardo nella città del Parco”. Se ne è discusso nei giorni scorsi a Rofrano per iniziativa del Comune e della Fondazione Alario alla presenza di diverse personalità, esperti ed esponenti politici del territorio. Una riflessione quanto mai importante in questo periodo in cui i riflettori sono puntati proprio sulla Faraone come sorgente di approvvigionamento idrico di molti Comuni cilentani e che però è anche un’are naturale molto bella, la cui valorizzazione può essere inserita nella strategia di sviluppo delle aree interne. Il convegno di Rofrano, infatti, è servito a gettare luce anche sulle opportunità che arrivano dall’accordo di partenariato Italia- Unione Europea, tra cui una parte destinata proprio a queste aree. Ogni Regione dovrà scegliere una propria area interna da candidare a questi fondi e dunque alla sperimentazione di un certo tipo di pratiche da diffondere anche al resto del territorio. Perché dunque non tener conto delle potenzialità delle aree interne del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e farsi trovare pronti con una proposta progettuale che non riguardi singoli territori ma l’intero Parco? Ognuno in questo contesto ha elaborato le proprie proposte. Il Comune di Rofrano ha messo in evidenza le iniziative già avviate, che pure potrebbero essere inserite nel calderone , come il parco avventura, un progetto in collaborazione con la Comunita’ Montana Bussento, Lambro e Mingardo che punta a far riscoprire le aree interne in maniera singolare, alla maniera di Tarzan. Si tratta infatti di un percorso nel bosco, compiuto però in alto sugli alberi, attraverso un sistema di funi e attrezzi, che è già finanziato e andrà a breve in gara. Il Comune di Casalbuono ha portato all’attenzione la sua esperienza di turismo sostenibile, legato all’ambiente e ai prodotti. La Fondazione Alario, attraverso il suo presidente Carmelo Conte, ha messo in evidenza i risultati del concorso di idee indetto per costruire una strategia di potenziamento delle aree interne del Parco, non basata sulle infrastrutture ma ad esempio su progetti di mobilità sostenibile, attraverso le già note aste fluviali, o di valorizzazione dei prodotti liquidi. In tutto questo contesto la Faraone-Mingardo potrebbe essere un’area pilota dove si costruisca e si testi una strategia delle aree interne da diffondere a tutto il Parco. Durante tutta la discussione è rimasto sotteso il tema della risorsa idrica. Il Comune di Rofrano è stato sempre contrario ad una eccessiva captazione della sorgente e che finirebbe per togliere il valore in sé che ha la sorgente e per penalizzare lo stesso territorio di Rofrano, visto i discorsi che si stanno facendo in merito ad un rilancio delle aree interne.
Daria Scarpitta