Passaggio di consegne al Rotary E-club Film&Friends D2101. Sabato a Villammare si è svolta la cerimonia che ha segnato il cambio al vertice dell’E Club. IL presidente uscente Alessandro Cocorullo, che ha traghettato il club in questo primo anno di nascita, ha passato il testimone al presidente 2023/2024 l’architetto Sergio Felicino. Una cerimonia emozionante in un clima di amicizia, rispetto reciproco tra i soci, ed entusiasmo mentre il nuovo club fa sempre più strada ed esperienza per incidere sul territorio. L’uscente Cocorullo ha fatto un bilancio d elle attività compiute durante il suo anno riferendosi ai diversi incontri realizzati sulla valorizzazione delle eccellenze locali, dall’olio di oliva alla birra artigianale, sul cineturismo e sulle ultime scoperte scientifiche relative allo spazio dove alle relazioni di esperti del settore si sono accompagnate proiezioni di film a tema, nel pieno dello spirito del club nato attorno all’amore per la cultura e il cinema . Clou dell’anno poi la collaborazione con l’Istituto Da Vinci di Sapri per una ricerca sul turismo nel Golfo di Policastro e la rivitalizzazione di spazi urbani moderni ,come il sottopasso di Villammare trasformato dalla ceramica di Sergio Scognamiglio. IL neo presidente Felicino ha poi condiviso il corso che vorrà dare al suo anno di guida del club confermando nel segno della continuitài capisaldi dell’E Club, come la partecipazione al Villammare Festival e l’assegnazione del premio internazionale “Un corto per il Rotary”, la prosecuzione del progetto Turismo e Territorio volto ad approfondire il monitoraggio del settore nel Golfo di Policastro e rilanciando nuove direzioni dir espiro internazionale sociale e culturale a volte ad abbracciare i progetti rotariani più ampi . Tra le novità il protocollo d’intesa per la realizzazione di un museo a Torraca dedicato a Biagio Mercadante. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre al formatore del Club Geppino D’Amico, anche l’assistente uscente del Governatore Pina Maiuri e quella in ingresso che proseguirà l’opera Maria Concetta Lombardi.
Daria Scarpitta