“Manca il senso delle regole e si finisce per strumentalizzare politicamente un provvedimento chiaro, spiegato in una delibera di ben due pagine”. Il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone rispedisce al mittente le recriminazioni di alcuni artisti salesi coinvolti nel progetto “Liberi tutti” e rimasti delusi dalla mancata concessione del teatro comunale “Mario Scarpetta” per la messa in scena del loro spettacolo celebrativo del 25 aprile. “Volevamo organizzare una serie di eventi epr Sala Consilina ma li abbiamo dovuti fare a Sassano, ridimensionando il nostro progetto e rinunciando al fine benefico di donare libri alle scuole salesi”. Questo quanto lamentato dagli artisti ma il primo cittadino non ci sta. “Innanzitutto non si trattava del solo teatro- spiega Cavallone che per discutere con i giovani sentitisi rifiutati ha già indetto una conferenza stampa questa sera alle 19- nella richiesta presentata si chiedeva un’area ben più ampia comprendente, oltre al teatro, la zona antistante lo stesso e il complesso sportivo. Ora è chiaro che per utilizzare il nostro teatro, viste le sue dimensioni, così come l’area vasta richiesta, devono esserci determinate garanzie di sicurezza, di pronto soccorso, di requisiti che non ci sono stati forniti”. Per il primo cittadino, dunque, a determinare il rifiuto dell’istanza sarebbero stati l’assenza di garanzie presentate, unitamente all’ampio orario di utilizzo delle aree richiesto, circa 14 ore, con la conseguente difficoltà di garantire il personale necessario a coprire il doppio turno e il poco tempo a disposizione per l’organizzazione dell’evento, in quanto la richiesta è stata presentata il 12 aprile, solo 14 giorni prima della data prevista per realizzazione delle celebrazioni senza tener conto delle festività pasquali. “Si tratta di rispettare delle regole. E’ tutto contenuto nella delibera 71 del 20 aprile- ha continuato il primo cittadino- In questa vicenda non era nemmeno chiaro chi fosse l’interlocutore visto che la richiesta è stata firmata dal responsabile della associazione, ma poi a parlarne con l’amministrazione è stato un consigliere.”. Nessun intento discriminatorio, dunque per il primo cittadino che invece punta il dito contro chi ha voluto usare la vicenda a fini politici .
Daria Scarpitta