Notte di paura all’Ospedale “Ruggi” di Salerno, a causa di un incendio divampato al piano interrato, in prossimità dell’area sottostante la sezione maschile dell’Obi, l’Osservazione breve intensiva afferente al Pronto Soccorso. Il fumo ha invaso il reparto, rendendo l’aria irrespirabile e costringendo gli operatori sanitari a spostare una 60ina di degenti nell’area di accettazione del Pronto Soccorso, diventata improvvisamente sovraffollata. L’incendio si è sviluppato dopo le 2 della notte tra giovedì e venerdì scorso, con il fumo che in pochi minuti si è diffuso fino ai piani superiori. Provvidenziale l’intervento un vigilantes del servizio di sorveglianza e di un addetto alla squadra antincendio dell’ospedale, che non hanno esitato a imbracciare gli estintori per domare le fiamme. I due uomini sono stati gli unici ad avere la peggio. Per tuta la giornata di venerdì infatti sono stati tenuti sotto osservazione nella Camera iperbarica del nosocomio salernitano, a causa dei fumi inalati durante lo spegnimento del rogo. Sul posto, Vigili del Fuoco e Carabinieri, che hanno escluso la matrice dolosa. Con ogni probabilità, infatti, l’incendio è scaturito da un corto circuito dell’impianto elettrico del vano caldaia, oppure da un mozzicone di sigaretta buttato ancora acceso, che accidentalmente, passando per una grata, ha innescato il rogo. La direzione sanitaria intanto ha avviato una commissione interna per la verifica dell’accaduto, mentre i sindacati chiedono un intervento urgente per disingolfare il reparto. Il Pronto Soccorso infatti può accogliere al massimo 36 pazienti, mentre a causa dell’incendio della scorsa notte nell’area dell’accettazione ne erano presenti più del doppio. “L’evento ha dimostrato che bisogna avere un piano di evacuazione, tanto più importante quanto gli spazi sono limitati” tuona il capo dipartimento della sanità della Cisl Salerno, Pietro Antonacchio. Gli fa eco la Cgil Salerno“Il sovraffollamento del pronto soccorso salernitano necessita di una risoluzione” sostiene il segretario generale Antonio Capezzuto “è più che mai prioritario prevedere tutti gli interventi utili alla gestione di emergenze di questo genere”.
Rosamaria Marino