La struttura ricettiva in costruzione a Bosco, del comune di San Giovanni a Piro, può essere dissequestrata. Due anni fa la procura di Vallo della Lucania fece apporre i sigilli ai 4 edifici, ancora incompleti, riscontrando una serie di irregolarità nei permessi rilasciati a un imprenditore del posto, finito poi sotto processo. l’imprenditore, nell’ udienza di mercoledì scorso del Gup, in sede di giudizio abbreviato, è stato assolto da ogni reato perche il fatto non sussiste. Il giudice ha anche ordinato l’immediato dissequestro dell’immobile. Il proprietario delle strutture era accusato di falso, abuso in atti di ufficio e reati edilizi per aver conseguito, secondo l’accusa, un permesso a costruire, illegittimo, finalizzato alla realizzazione di un impianto ricettivo, a poca distanza da Scario, rinomata frazione rivierasca. All’epoca dei fatti il sequestro fece molto rumore e finì in preda alla politica locale perché il proprietario degli immobili sequestrati era stato candidato e non eletto, nella lista dell’attuale sindaco Maria Stella Giannì. Pienamente soddisfati della sentenza gli avvocati Vincenzo Speranza e Salvatore Paradiso che ora attendono il deposito, entro 60 giorni, dei motivi dell’assoluzione. Intanto ieri, a Vallo della Lucnaia, si è tenuta l’udienza preliminare a carico del responsabile dell’uffucio tecnico del comune di San Giovanni a Piro, per il quale il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per aver omesso volontariamente, secondo l’accusa, di adottare l’ordinanza di demolizione di alcune strutture abusive in località Cerreto, di proprietà del padre dell’ assessore Beati. Durante l’udienza i consiglieri di minoranza Palazzo e Gagliardo hanno chiesto di costituirsi parte civile. Richiesta a cui il giudice risponderà nella prossima seduta, fissata al 9 ottobre. Prima di quella data, dunque, il gip non potrà pronunciarsi nemmeno sulla richiesta del pubblico ministero.
Antonietta Nicodemo