A San Giovanni a Piro va avanti il braccio di ferro tra la maggioranza e l’opposizione sulla legittimità dell’elezione a sindaco di Maria Stella Giannì. Per i consiglieri di minoranza non poteva candidarsi perché condannata per abuso d’ufficio, anche se il reato è andato in prescrizione. Di parere diverso l’amministrazione che ha sempre chiarito che la legge consentiva alla Giannì di riproporsi agli elettori proprio perché la sentenza in questione è stata prescritta nel 2004. L’opposizione ha chiesto un parere al Prefetto che a sua volta ha girato la richiesta al Ministero dell’Interno. La risposta è finalmente arrivata in comune. Secondo il Ministero il sindaco di San Giovanni a Piro è candidabile “ perché – si legge nella comunicazione – non è dato rinvenire il presupposto giuridico della condanna definitiva, che configurerebbe l’ipotesi decadenziale prevista dalla legge”. Insomma per la prefettura e il ministero, l’elezione del sindaco Maria Stella Giannì è legittima. “ Al termine di questa assurda vicenda – si legge in un comunicato dell’amministrazione comunale – a sciogliersi non sarà il consiglio comunale ma l’assurda querelle politico-istituzionale accesa ed infuocata dai gruppi d’opposizione ormai avvezzi a fare buchi nell’acqua” . Una querelle destinata ad andare avanti. Difatti la minoranza ha già predisposto gli atti da inoltrare al tribunale civile di Vallo della Lucania per la decadenza del sindaco. “ Il ministero e la prefettura– dicono – hanno solo espresso un parere sulla vicenda. Solo la giustizia potrà sciogliere i nostri dubbi sulla presunta ineleggibilità di Maria stella Giannì”.
Antonietta Nicodemo