Gli immigrati e l’accoglienza tornano nell’occhio del ciclone nel Vallo di Diano. Dopo le proteste di San Rufo che avevano richiamato anche l’attenzione delle telecamere nazionali, ora l’esasperazione di fronte a queste tematiche sul territorio assume una sfumatura inquietante. A farne le spese, una operatrice della cooperativa Iskra che si occupa proprio di migranti a San Pietro al Tanagro. Giusy Salerno, che in passato ha rivestito anche l’incarico di presidente del consiglio comunale nella cittadina, nei giorni scorsi è stata oggetto di un messaggio intimidatorio. Un foglietto, ritrovato sul parabrezza della propria auto, che non lascia dubbi sul contenuto: “Amica dei clandestini, crepa”. Questo quanto riportava scritto. Parole, arrivate subito dopo un convegno organizzato dal Comune su immigrazione e lavoro nero, che hanno fatto subito scattare la solidarietà nei confronti della Salerno e anche le domande su chi possa essersi reso protagonista di questo attacco diretto. Che la questione immigrati non sia ben tollerata da qualcuno a San Pietro è apparso ancora più chiaro,quando dopo qualche giorno, precisamente domenica, quando è comparso anche uno striscione ancora più esplicito con la scritta “Via gli immigrati da San Pietro” proprio dinanzi alla struttura deputata all’accoglienza di una decina di stranieri, per lo più mamme e bambini, gestita dalla cooperativa Iskra. Una situazione che ha spinto gli operatori a presentare denuncia ai Carabinieri contro questi atti e ad accendere i riflettori sulla tematica. Chiaramente si tratta solo di una parte della cittadina a soffrire per queste presenze . Ed infatti sull’onda di questi fatti si è costituito il comitato “Vallo Di Diano ama il prossimo tuo” che ha deciso di organizzare per domenica 30 giugno una manifestazione di solidarietà in Piazza Quaranta con inizio alle 19 intitolata “ Io sto con Giusy a favore della dignità umana”. Il sindaco Domenico Quaranta dal canto suo ha bollato come disdicevoli questi episodi. “E’ evidente – si legge in una nota- che vi è la mano di qualcuno che in maniera squallida quanto subdola tende maldestramente a fomentare odio sociale e razziale con lo scopo ultimo di provocare disorientamento nella collettività. occorre vigilare perché il “disvalore della colpevole ignoranza” e della ” strumentalizzazione sociale” vengano confinati a fenomeni di pura delinquenza e non assurgano a forme di politica strumentalmente attuata da soggetti che hanno interessi tutt’altro che etici o morali. “
Daria Scarpitta