E’ stato rimosso l’enorme masso che minava la sicurezza sulla Statale 166, a ridosso del centro storico di San Rufo. Un macigno che si fosse staccato autonomamente avrebbe causato non poche e certamente non lievi conseguenze. Per evitare una prevedibile tragedia la comunità montana del Vallo di Diano, ente competente sulla scarpata che sovrasta l’importante asse viario, si è messa al lavoro e così nel giro di qualche ora il pericolo è stato del tutto rimosso. Questo ha comportato, durante le principali operazioni la chiusura della strada, ma non ha impedito, tuttavia, che tanti curiosi assistessero, seppure da lontano, al delicato intervento e in particolare alle operazioni di imbracatura e carico dell’enorme blocco di roccia calcarea. Il pericoloso masso, era già emerso in seguito ai lavori di messa in sicurezza del versante franato nell’alluvione del 2010, ma negli ultimi tempi la situazione era ulteriormente peggiorata rendendo necessaria e non più rimandabile la bonifica. E così si è entrati in azione. Imbracato con grossi cavi di acciaio, il macigno dal peso di oltre 180 quintali è stato sollevato da una imponente idro-gru. Le manovre, già di per sè rischiose, si sono svolte in una atmosfera di grande tensione da parte degli operatori e del nutrito pubblico accorso per assistere all’insolito spettacolo. A complicare le operazioni la presenza tra l’altro di un cavo elettrico, che divide una proprietà privata dall’adiacente strada pubblica. Alla fine le operazioni si sono concluse con successo, con l’enorme masso che è stato finalmente rimosso e non rappresenta più un pericolo per la Statale 166. Il blocco è stato quindi trasportato in un opificio di lavorazione della pietra, ne verranno ricavati caratteristici portali.
Roberta Cosentino