Le nuove decisioni in termini di sanità fanno rumore, ben oltre la questione punto nascita. Sul fronte dei percorsi terapeutici e assistenziali per le persone affette di disturbi dello spettro autistico la gestione commissariale dell’asl di Salerno ha individuato a sud di Salerno un’unica unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. E’ ubicata ad Agropoli e dovrà rispondere alle esigenze del Vallo di Diano , del Golfo di Policastro e di tutto il Cilento assicurando una postazione per un solo un giorno a settimana presso il presidio di Sant’Arsenio, venendo così minimamente incontro alle esigenze di questo vasto e distante territorio. Il percorso terapeutico assistenziale è sperimentale e avrà la durata di un anno Gli utenti vengono suddivisi per fasce d’età e per ognuna di essa viene prevista la tipologia di trattamento e il relativo impegno orario che va dalle 60 ore di prestazioni dai 0 ai 6 anni, alle 40 ore dai 6 ai 14 per arrivare alle 20 ore nella fascia 14-18. Tutto farà capo ad Agropoli, con notevoli difficoltà per le numerose famiglie che hanno congiunti autistici sul territorio e dovranno raggiungere la sede da ogni parte del Cilento per tutto ciò che attiene la programmazione, l’assistenza, l’educazione e i piani terapeutici. Anche sulle decisioni in merito all’oncologia e al al decreto regionale n. 58 dello scorso 4 luglio, che stabilisce i presidi medici oncologici attivi emergono forti perplessità. Per l’area salernitana entrano solo il Ruggi , il presidio di Nocera e le case di cura private Hyppocratica di Salerno, Salus di Battipaglia e Cobellis di Vallo della Lucania e questo in ragione dei numeri fatti registrare, cioè dei volumi minimi di attività chirurgica, e del loro essere in linea con i parametri stabiliti dal Gruppo Tecnico di Lavoro. Dal 1 ottobre 2019 tutte le strutture pubbliche e private che non rientrino nella rete approvata non saranno più abilitate all’esecuzione delle procedure chirurgiche previste, il che vuol dire ridurre ulteriormente i numeri relativi alle chirurgie dei piccoli ospedali come Vallo della Lucania, Sapri e Polla. Così la Casa di cura Cobellis che ha avuto una media di 14 interventi per il tumore alla mammella nel periodo 2015/2017 la spunta sull’ospedale di Vallo che ha la stessa media nel triennio ma che nel 2018 fa registrare appena 12 interventi contro i 68 della clinica. Sul punto si registrano poche reazioni da parte dei sidnaci. Quello di Montesano sulla Marcellana Giuseppe Rinaldi ha espresso la sua perplessità. “ Pur aumentando determinate patologie in precise aree della nostra zona- ha detto – non vi è la struttura pubblica , realisticamente vicina e corrispondente , per curarle. Proporrò alla mia Giunta di deliberare una richiesta agli enti competenti in merito al nuovo Roc e alla situazione amministrativa dei Punti nascita. Ritengo opportuno a questo punto anche una conferenza dei sindaci della Comunità Montana del Vallo di Diano”.
Daria Scarpitta