Accedere alle cure mediche nella sanità pubblica nazionale, e in particolare in quella campana, è diventato ormai un lusso per i pazienti, molti dei quali scelgono, a causa delle infinite liste d’attesa, di indebitarsi ed effettuarle in strutture private.
E’ quanto emerge da un’indagine commissionata dal portale Facile.it a mUp Research che delinea una situazione drammatica: nel 2023, infatti, le richieste di prestiti personali per accedere alle spese mediche hanno rappresentato il 4,5% del totale dei finanziamenti richiesti in Campania e in media chi ha avviato questo accesso al credito ha cercato di ottenere in media 5.632euro. Dati particolarmente inquietanti: in Italia l’attesa media per una visita è arrivata a circa 77 giorni, valore che al Sud e nelle Isole arriva addirittura a 85.
Andando nello specifico, in Campania quasi 1 domanda su 4 arriva da richiedenti con età compresa tra i 45 e i 54 anni e nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti che hanno bisogno di una diagnosi tempestiva in particolare in ambito oncologico. Nel salernitano, le liste d’attesa per il 2024 sono ancora molto ingolfate: basti pensare che all’ospedale “Ruggi”, ad esempio, su 76 prestazioni urgenti, che è possibile eseguire entro 72 ore, soltanto 8 rispettano i termini di accessi in ambulatorio, per tutti gli altri esami c’è invece da attendere, e non poco.
E se pare che al “Ruggi” qualcosa si stia muovendo, in generale, nell’Asl di Salerno i dati delle liste d’attesa sono fermi allo scorso anno. Uno spaccato inquietante della sanità campana che ha fatto finire inevitabilmente nel mirino il Governatore Vincenzo De Luca, considerato dai suoi oppositori non all’altezza di tale situazione.