COMUNICATO STAMPA DEL CONDACONS SALA CONSILINA
Per non cadere nella trappola della “post-verità”, siamo costretti a studiare. Infatti, grazie all’ultima riunione (eufemisticamente definita “conferenza”) dei sindaci del Vallo di Diano, in occasione della quale è stato prodotto un gradito e significativo “live”, il cittadino medio ha potuto solo prendere atto dell’assenza di una consapevolezza di fondo dei problemi che attanagliano il nostro territorio. Il tutto condito da una sconcertante approssimazione, da un campanilismo del tempo che fu e da un turploquio da trivio.
La mesta vicenda sanitaria ha avuto inizio alcuni anni fa con il piano di risanamento (vocaboli che a volte risuonano come espressioni suine di orwelliana memoria) del servizio sanitario regionale. Gli effetti di cotanto impegno socio-politico da parte del “partito della nazione” si sono manifestati lo scorso anno, quando dovemmo annunciare, nostro malgrado, il declassamento del presidio sanitario di Polla a Pronto Soccorso, avendo riscontrato ciò nell’elenco nazionale delle strutture d’emergenza reso noto dal Ministero della Salute.
Ricevemmo, per questa nostra sufficiente capacità di lettura di atti pubblici, un attacco concentrico, non solo da parte degli amministratori sempre benevolmente disposti nei confronti di un’associazione impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, ma anche da altre parti che non credevamo schierate su posizioni a noi opposte. Certo, la nostra reazione fu immediata e netta, cosicché i pompieri del giorno dopo si affrettarono a definirci con ogni possibile epiteto. La lenta presa di coscienza del declassamento del plesso ospedaliero da parte di una classe dirigente (o “digerente”?) non produsse, tuttavia, alcune scuse nei confronti della Sede Codacons locale.
Arrivò quindi, nel Maggio 2016, la notizia del tanto paventato progressivo depotenziamento delle strutture. Nell’organizzazione dell’emergenza cardiologica, per esempio, il plesso di Polla fu definito uno “spoke” (UTIC senza Emodinamica Interventistica) che si affiancava a un ”hub” di primo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica) che faceva riferimento a un “hub” di secondo livello (UTIC con Emodinamica Interventistica e Cardiochirurgia). Comprendiamo le conseguenze di tutto ciò per un cittadino di Montesano SM, ad esempio.
È arrivata, infine, la delibera n. 137 del 22 febbraio 2017 a firma del Direttore Generale dell’ASL Salerno: la disciplina di Oculistica è individuata – molto stranamente – come UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale). Così come spiegato dalla stampa locale, questo significherebbe sia l’assenza di un primario selezionato per concorso, sia una minore presenza di risorse strumentali. Eppure nell’Atto Aziendale pubblicato su BURC e sul sito dell’ASL Salerno e richiamato nella stessa delibera, il reparto di oculistica appare come UOC (Unità Operativa Complessa) a pag. 122. Pertanto, sembrerebbe che la delibera del DG dell’ASL Salerno non rispecchi a pieno il contenuto del documento aziendale.
Ecco, avremmo voluto che di queste cose si discutesse in una riunione di persone minimamente attente e competenti. Adesso c’è ancora circa un mese per un ricorso al Tribunale Amministrativo per evitare questo ennesimo schiaffo alla vallata. Nessun dorma! Anche perché, intanto, si vocifera che una mega-struttura ospedaliera (privata) sorgerà nel nostro territorio. Ne vogliamo parlare di ciò, anche a fronte di questi ultimi fatti? Oppure crediamo che a questa “vox populi” non si debba dare credito? Oppure di ciò non si può e non si deve parlare fino al taglio del nastro da parte di un rappresentante istituzionale di altissimo livello?
Il Responsabile della Sede
prof. Roberto De Luca