Resta sottoposta al regime degli arresti domiciliari la mamma venezuelana accusata di sottrazione di minore all’estero. Nella giornata di venerdi’ presso il palazzo di giustizia di Sala Consilina, la donna, è stata sottoposta all’ interrogatorio di garanzia di fronte al giudice Enrichetta Cioffi e al pubblico ministero Michele Sessa. Secondo quanto riferito avrebbe risposto a tutte le domande, spiegando le sue ragioni e di qui la richiesta della revoca della misura cautelare. La donna al momento, resta agli arresti domiciliari presso l’abitazione di uno zio. Sull’istanza presentata dai legali della Difesa, il giudice per le indagini preliminari si è riservato di decidere e probabilmente sciogliera’ la riserva in settimana, forse gia’ lunedi’. Intanto, nel Vallo di Diano , la notizia si è diffusa rapidamente generando non poca apprensione. Ansia soprattutto per il bimbo di nove anni, da tre anni trattenuto in Venezuela e da allora privato della meta’ dell’ affetto genitoriale. Se da un lato, infatti, ha potuto gioire dei rapporti con la madre, dall’altro, invece, è stato privato del papa’, un operaio poco più che 40enne residente a San Pietro al Tanagro. La ex moglie, infatti, dopo la rottura del matrimonio, durato circa dieci anni, nel 2010 ha fatto rientro a Caracas, su terra d’origine e di lì non ha mai più fatto ritorno fino a qualche giorno fa quando entrata di nuovo in Italia per presenziare all’udienza di divorzio è stata arrestata. Con lei non c’era il figlioletto, seppure una sentenza del tribunale supremo di Giustizia venezuelano gli e lo avesse imposto anche in considerazione della convenzione Aja del 1980 sulla tutela dei minori.
Roberta Cosentino