L’amore spesso finisce e altrettanto spesso finisce anche il buon senso. E così a pagarne le conseguenze sono quasi sempre i figli, che diventano argomento di contesa. Una questione più che mai d’attualità e che ora ha toccato anche il Vallo di Diano e per una mamma italo venezuelana è scattato l’arresto. Un misura eseguita dai carabinieri della compagnia di Sala Consilina, dopo che il padre di un bimbo di appena otto anni, aveva sporto denuncia contro la sua ex moglie per sottrazione di minore all’estero. All’operaio di Sant’Arsenio, infatti, dal 2010 è stato negato il diritto-dovere di essere padre. Tre anni fa, infatti, la donna dopo la separazione fa rientro nella sua terra d’origine, porta con se il figlio. Un soggiorno che doveva essere limitato a pochi giorni, ma da allora, invece, non è più rientrata. Trattiene il bimbo a Caracas e nulla valgono i tentavi del padre che pur di riabbracciare il figlio va in Sud America, ma la visita non gli da’ l’esito sperato. Non vede il figlio e per di più per ragioni economiche è costretto a rientrare in Italia. Il tempo trascorre, in balia della burocrazia. Denunce dopo denunce, ma nulla cambia. Qualche giorno fa il colpo di scena. La donna rientra in Italia, senza il figlio, per presiedere all’udienza sul divorzio, ma invece della rottura ufficiale del matrimonio, per lei scatta l’arresto. L’accusa nei suoi confronti è di sottrazione di minore all’estero. Ora toccherà alla procura di Sala Consilina chiarire una volta per tutte la vicenda e far in modo che ciascun genitore possa esercitare il diritto dovere di essere padre o madre.
Roberta Cosentino