Indagano i carabinieri. Un centinaio di cimeli di bronzo e di rame rubati. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: si tratta di bande specializzate.
Si contano ancora i danni al cimitero di Sant’Arsenio dopo il raid che ha colpito i loculi nella notte tra sabato e domenica. Ignoti si sono introdotti nel luogo sacro scavalcando il cancello d’ingresso e hanno fatto man bassa su un centinaio di tombe. Obiettivo: il rame, il bronzo, e i metalli preziosi presenti sulle sepolture, facilmente vendibili con lucro sul mercato. E’ così che i custodi del cimitero la domenica mattina si sono trovati davanti agli occhi macerie e disordine. Portafiori, oggetti di ornamento, contorni di foto e perfino lettere dei nomi e delle scritte, poste in ricordo dei defunti, trafugati. Lapidi,frammenti di loculi e fiori, distrutti e gettati a terra senza alcun riguardo per i trapassati e le loro storie. Indubbio lo sconcerto tra gli abitanti di Sant’Arsenio che hanno visto calpestata la memoria dei propri cari e offeso il proprio dolore. Per i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina che stanno effettuando le indagini, non ci sono dubbi. Si tratta di una banda specializzata nel furto di rame e metalli di valore, tanto più che non è la prima volta che questo genere di ruberie avviene nel Vallo di Diano. Solo qualche settimana fa c’erano stati degli arresti per furti di rame a Teggiano. Ora, mentre prosegue la conta dei danni, gli inquirenti stanno passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza di San Pietro, Polla e Sant’Arsenio per individuare movimenti sospetti lungo tutta la zona limitrofa al cimitero. “Ho piena fiducia nelle indagini- ha detto il primo cittadino Nicola Pica la cui amministrazione si è già impegnata a ripristinare le lapidi rotte venendo incontro alle famiglie toccate dall’incursione notturna- Mi attiverò come primo cittadino – ha continuato- per far fronte a questi atti gravissimi. Avevamo subito furti in casa e nelle aziende ma mai fino ad ora al cimitero. E’ grande il nostro sgomento. Per questo invito tutti i cittadini a farsi avanti, a denunciare se hanno visto o sentito qualcosa di sospetto”.
Daria Scarpitta