ondannato l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Marina. Il Tribunale di Lagonegro nei giorni scorsi ha emesso la sentenza che infligge un anno e due mesi di reclusione – pena sospesa –, un uguale periodo di interdizione dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali, all’architetto Michele Galardo per il reato di abuso d’ufficio. Il professionista, nel suo ruolo di Funzionario Responsabile del Settore Urbanisitica del Comune di S. Marina, è stato accusato di aver violato leggi e regolamenti e di aver così procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale ad un artigiano di Policastro a cui avrebbe concesso illecitamente un permesso a costruire per la realizzazione di una officina meccanica . I fatti risalgono al periodo 2012 -2013. L’artigiano aveva commissionato all’ing. Giovanni Fortunato la redazione di un progetto per la realizzazione della nuova struttura lavorativa. Esso prevedeva due fasi: la demolizione dell’edificio preesistente, che era abusivo, e la successiva installazione di un manufatto ex novo da adibire ad officina. Il progetto venne presentato all’Ufficio tecnico comunale come richiesta di Permesso a costruire in sanatoria per l’installazione di una struttura temporanea amovibile, ottenendo l’ok del Funzionario responsabile. Dopo l’esposto di un cittadino, però, sulla vicenda è scattata un’indagine e il relativo processo. Sulla base degli elementi raccolti, il collegio giudicante in primo grado ha rilevato che la licenza rilasciata dal Comune era del tutto illegittima, perché, tra l’altro, non si trattava di una struttura temporanea avendo le fondamenta in cemento armato ed essendo destinata quale attività lavorativa ad un uso prolungato,e perché il permesso era stato dato non in riferimento ad un’area a destinazione commerciale ma ad una zona bianca, cioè area senza classificazione urbanistica soggetta come tale a specifiche norme di salvaguardia, non rispettate. Concedendo il permesso in questa zona, il funzionario, dicono i giudici, ha conferito all’area la destinazione urbanistica voluta dal proprietario, rendendo edificabile un suolo che non lo era, e riproponendo la destinazione precedente, abusiva. L’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di S. Marina è stato ritenuto colpevole perché, si legge nella sentenza, ha emanato “un provvedimento amministrativo inficiato da tali e tanti vizi da essere considerato affetto da illegittimità di tipo macroscopico” e lo ha fatto secondo i giudici intenzionalmente vista la sua consolidata esperienza professionale.
Antonietta Nicodemo