“ La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Salerno e Avellino penalizza la nostra comunità”. Il sindaco di Santa Marina Dionigi Fortunato ha chiesto al Ministro per i beni culturali e ambientali e ai procuratori di Salerno e Sala Consilina di “ verificare eventuali comportamenti omissivi da parte dei funzionari, nonché eventuali comportamenti vessatori nei confronti della sua cittadina”. Un accertamento che è stato richiesto attraverso una lettera che spiega dettagliatamente l’episodio che ha indotto l’amministrazione locale a dedurre che la Soprintendenza rema contro il suo comune. “ Il 6 settembre scorso – spiega il sindaco – l’Ente in questione in modo pretestuoso e dilatorio ha chiesto il rinvio della conferenza dei servizi, indetta dalla Provincia, per un intervento urgente di Protezione Civile, per la messa in sicurezza di un tratto della strada provinciale interessato da un movimento franoso che mette a rischio l’incolumità pubblica”. Ma ciò che ha mandato su tutte le furie il governo locale è la giustificazione che la Soprintendenza ha fornito per la richiesta del rinvio della riunione. “ Per mancanza di attrezzature idonee – scrivono – ci è impossibile visualizzare le tavole progettuali, messe a disposizione dalla Provincia in formato elettronico”. “ E’ vergognoso – tuona il presidente del consiglio comunale Giovanni Fortunato – che non siano in grado di scaricare un programma per leggere il progetto. E poi non è possibile che ci vengono a chiedere il rinvio cinque giorni prima della riunione e trenta giorni dopo la convocazione della stessa. E’ ormai evidente che questo Ente non ha nessuna intenzione di collaborare con questo comune. Negli ultimi due anni ha assunto nei nostri confronti un atteggiamento vessatorio. Eppure, in quest’ultimo caso, stiamo parlando di un progetto importante”. La seduta si sarebbe dovuta tenere questa mattina in Provincia è sarebbe dovuta servire ad ottenere le autorizzazioni per il risanamento della strada Santa Marina-Policastro, interessata da un pericoloso movimento franoso. Da sette mesi un tratto di quella via è interdetta al traffico su entrambe le corsie con grossi disagi per gli automobilisti costretti a lunghi percorsi alternativi. Il comune confida nell aiuto del ministero e delle due procure per il ripristino di un dialogo sereno con la soprintendenza.
Roberta Cosentino