C’è anche il sabotaggio di un gruppo elettrogeno nella crisi idrica che sta interessando Santa Marina. Un danno che ha causato il ritardo nell’erogazione dell’acqua annunciata da Consac per giovedì scorso. Ieri dopo le denunce di disservizio i tecnici hanno eseguito gli accertamenti del caso per verificare le ragioni della mancata distribuzione della risorsa idrica nelle case, da due mesi a corto d’acqua. I controlli hanno consentito di scoprire che il gruppo elettrogeno che alimenta l’impianto inaugurato solo tre giorni fa era stato sabotato. Il presidente di Consac Gennaio Maione ha subito presentato denuncia ai Carabinieri contro ignoti e disposto i lavori per il ripristino del servizio. Contemporaneamente, a tutela del serbatoio alimentato dal gruppo elettrogeno danneggiato e riparato, è stato istallato un impianto di videosorveglianza e rafforzata la recinzione. Secondo quanto denunciato ai Carabinieri sul gruppo elettrogeno ci sono i segni evidenti che è stato rotto da terzi . La mancanza di corrente durante la notte tra venerdì e sabato, a causa del danno causato al gruppo elettrogeno, non ha consentito il funzionamento dell’impianto che pompa acqua all’interno del uovo serbatoio che serve Santa Marina. Per questo motivo nelle case la risorsa non è arrivata . Riparato il danno il servizio è stato riattivato. La notte scorsa , però, è stato nuovamente sospeso per consentire al serbatoio si riempirsi. “ Salvo nuovi imprevisti questa mattina – dicono da Consac – Santa Marina finalmente avrà l’acqua “ . Si allunga così la lista delle denunce sulla crisi idrica santa marinese. La prima è del 28 agosto a firma di Consac contro il sindaco che a suo dire ha manomesso abusivamente il serbatoio in località Timpone, a questa è seguita la controdenuncia del primo cittadino e ieri di nuovo Consac contro ignoti per il sabotaggio al nuovo gruppo elettrogeno. Intanto la società fa sapere che “ nella rete idrica comunale sono stati riscontrati numerosi guasti dovuti all’aumento improvviso di pressione venutosi a determinare con l’immissione incontrollata di acqua disposta dall’ormai nota ordinanza del sindaco. Danni che sono stati già riparati”.
Antonietta Nicodemo