La Lavanda: un’opportunità di sviluppo. Era questa la domanda a cui diversi esperti erano stati chiamati a rispondere nel corso del convegno organizzato a Sanza nei giorni scorsi dall’Associazione “Sanza, la città della Lavanda, presieduta da Vito Fico. E proprio i diversi interventi hanno permesso di evidenziare un percorso interessante per la cittadina che finirebbe così per recuperare il suo passato, quando cioè la coltivazione di questa pianta officinale era fonte di ricchezza, in quanto da essa si producevano acque aromatiche e olii essenziali destinati all’industria profumiera francese. Durante il convegno la naturista Dionisia De Santis ha esposto le varietà di lavanda presenti spontaneamente sul Cervati e le loro proprietà, la dottoressa Enrica De Falco del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno ha sottolineato l’interesse dell’ateneo a lavorare nel solco dell’archeologia industriale e ha fatto sapere della lettera di intenti firmata con il Comune di Sanza, su spinta dell’Associazione che punta proprio a sostenere il progetto di recupero della pianta, la dirigente regionale dell’assessorato all’agricoltura, Lucia Coletta, ha esposto la volontà della Regione di portare avanti processi di riconoscimento dei prodotti tipici del territorio. Il Presidente Fico ha spiegato a tutti le finalità di questo progetto che vuole elevare la lavanda a simbolo della città e farne un brand per trainare le altre attrattive del posto, tra cui il Massicio del Cervati, e ha poi esaltato il sito archeologico industriale di località Cornitello, una vera e propria fabbrica, nascosta dalla vegetazione, propedeutica alla fabbrica del lavoro e utile al lancio turistico. Dopo tutti gli interventi che hanno dispiegato le varie declinazioni e opportunità del progetto si è raccolto anche il beneplacito della politica perché tutti gli esponenti presenti, dal Sindaco De Mieri, al Direttore del Parco De Vita, al consigliere regionale Fortunato, all’assessore provinciale Pierro e al Presidente della Comunità Montana Accetta si sono detti favorevoli e pronti ad impegnarsi su questa linea.
Daria Scarpitta