“Acqua non potabile “. Questo è il contenuto del l’avviso che da alcuni giorni campeggia sulle fontane pubbliche della città di Sapri. Come sempre accade quando le piogge sono abbondanti, in questo comune del salernitano, a causa del maltempo, dei giorni scorsi, la risorsa idrica si è intorbidita e su tutto il territorio saprese, fino a nuove disposizioni da parte di Consac, la società che gestisce il servizio idrico, non può essere usata per scopi potabili. Un fenomeno che crea disagi ai cittadini ma anche agli operatori economici. iun questo periodo di particolare crisi va ad aggravare i bilanci familiari. Non potendo usare l’acqua che esce dai rubinetti si è costretti ad acquistarla in bottiglia. Il presidente della società Gennaro Maione, proprio alcuni giorni fa, attraverso questa redazione ha chiarito che “ Il problema non può essere risolto definitivamente”.
Disagio e tristezza si intrecciano per un problema che nel terzo millennio non si riesce a risolvere. Molti si chiedono, ma ci possiamo rassegnare ? E’ possibile che Il consiglio comunale non apre una discussione complessiva su un tema come l’ acqua e su una difficoltà che si ripete costantemente con pesanti interrogativi sul servizio scolastico e di ristorazione “ . Perché le parti interessate non definiscono un piano che possa alleggerire disagi e spese ai cittadini ?. C’è chi propone di metere a disposizione delle autobotti e chi invece di far ricorso all’uso di altre sorgenti, visto che non è possibile chiedere alla pioggia di cadere su Sapri delicatamente e un pò alla volta.
Antonietta Nicodemo