Sapri continua a fare i conti con i disagi dell’acqua torbida. Ieri e oggi sono state chiuse le mense dei due istituti scolastici “Dante Alighieri” e “Santa Croce” proprio per il divieto di usare l’acqua a scopi potabili sancito da un’ordinanza del sindaco Gentile. La Consac, nell’occhio del ciclone e al tempo stesso parte lesa come si definisce, cerca di tamponare la situazione. Ieri e oggi ha fatto arrivare le bottigliette d’acqua per i piccoli studenti , domani ha organizzato anche di rifornire con due autobotti i punti cottura delle due scuole, in via Procaccio e in via Kennedy, cosa che potrebbe forse far avviare nuovamente l’attività delle mense. D’altra parte, la popolazione è sul piede di guerra visto che il colore giallastro impensierisce anche per un uso non potabile della risorsa, che sia una semplice doccia o il lavaggio della biancheria. A dare man forte ai cittadini è intervenuta anche Fareverde Cilento che con una nota a Consac ha chiesto all’ente, in attesa della potabilizzazione, “ un abbassamento delle tariffe per compensare l’onere ( al momento gravante sull’utenza) di provvedere in proprio alla fornitura per uso potabile.”. Ma da Consac arrivano nuove rassicurazioni. La situazione sta lentamente migliorando e si prevede per la serata di mercoledì un ritorno alla normalità. Intanto sempre domani è previsto che, dopo il rifornimento delle mense, le due autobotti sostino una in piazza Plebiscito e l’altra in Piazza Padre Pio per alleviare un minimo i disagi e venire incontro alle esigenze dei cittadini che avessero bisogno di qualche tanica limpida. Il tutto, in attesa che si torni alla normalità. Nel Golfo di Policastro, la patata bollente resta principalmente di Sapri. Policastro e Capitello, infatti, al momento sono serviti da Faraone con circa 60 l/s, a Vibonati l’acqua torbida arriva, ma in misura minore visto che si decanta lungo il percorso. Ieri i vertici Consac si sono recati in Ato a Salerno per individuare una possibile via da percorrere, ma dell’opzione discussa e delle sue possibilità non trapela nulla. Del resto l’acquisto di un impianto di filtraggio è oneroso. Si parla di quasi 500 mila euro e, secondo Consac, spetterebbe al proprietario della rete, la Regione Campania. La strada che la società intende percorrere non si sa se, dunque, sarà questa. Intanto, però il geologo Franco Ortolani che segue da tempo la telenovela dell’acqua, si mette a disposizione di Consac e suggerisce di fare qualche sondaggio di lato alla sorgente, verso Sapri, per raggiungere la falda dove non c’è il condotto carsico lungo il quale si intorbida l’acqua.
Daria Scarpitta