Il consiglio comunale di Sapri cerca di mettere un freno alla crisi del commercio che sta attanagliando la cittadina. La vista dei Corsi storici di Sapri, un tempo meta di passeggio e compere soprattutto durante il periodo natalizio e ora desolatamente costellati da vetrine spente e negozi chiusi, ha dato la spinta ad agire per tentare di arginare l’ondata negativa che sta attanagliando uno dei pochi settori che sul territorio potrebbero dare lavoro: il commercio. Martedì sera il civico consesso ha approvato all’unanimità il regolamento per incentivare l’apertura di nuove attività commerciali nella cittadina. Nel provvedimento si prevede un incentivo fino ad un massimo di 2.000 euro per tre anni a chi decide di intraprendere nel 2019 una iniziativa imprenditoriale . Non è mancato anche su questo argomento lo scambio dialettico tra maggioranza e opposizione in consiglio, pur se il voto poi è stato unanime. Sapridemocratica infatti ha definito la scelta della maggioranza “illusoria”. “Le agevolazioni- ha detto il gruppo di minoranza- possono ridursi a poche centinaia di euro all’anno visto che il regolamento prevede che esse si condensino nel rimborso del canone di occupazione del suolo pubblico, quando nelle aree commerciali interessate è impossibile occupare suolo vista la limitatezza dei marciapiedi, nel rimborso dell’addizionale comunale per redditi inferiori a 15 mila euro che si traduce in 60 euro all’anno (il 4xmille di 15mila), e nell’esenzione dall’imposta comunale sulla pubblicità, ma la normativa prevede che le insegne non sono tassabili se di superficie inferiore a 5 metri quadri e che si può apporre pubblicità esente nelle vetrine se di superficie inferiore a mezzo metro quadrato. L’aiuto alla fine- conclude il gruppo- sarebbe pari a poco più di zero.” Sapridemocratica aveva invece proposto di modificare i criteri per la determinazione del sostegno, prevedendo, in caso di affitto del locale, un contributo massimo del 50% sulla spesa annua di locazione e, in caso di titolarità del locale, un aiuto fino ad un 30% delle spese sostenute per ristrutturazione, arredi e tecnologie. “La maggioranza si è opposta alla nostra proposta – dicono da Sapridemocratica- adducendo motivazioni di ordine tecnico/contabile, ma si è impegnata a ridiscuterne in commissione consiliare e siamo lieti di questa apertura. Basterebbe stanziare il 50% dell’indennità di carica degli amministratori per la formazione di un fondo di circa 25.000,00 all’anno che permetterebbe di aiutare l’apertura di circa 12 nuove attività a Sapri.”
Daria Scarpitta